MESSINA. “È l’esempio di come la città riesca a perdere ogni treno per lo sviluppo. Sperando non sia troppo tardi,  chiamiamo l’amministrazione De Luca finalmente ad una prova di concretezza amministrativa”. Così la Uiltrasporti commenta lo stato in cui versa la Metroferrovia, chiamando in causa Trenitalia, “che ha già dimezzato nell’offerta commerciale il servizio metropolitano cittadino che di fatto non è mai decollato”.
«Avevamo un servizio e non lo abbiamo saputo sfruttare – denuncia il sindacato –  cosi, con un colpo di penna e nel totale silenzio della politica, Trenitalia seguendo razionali logiche di mercato ha sottratto  dall’offerta oraria circa 60 mila km/treno all’anno di servizio Metroferrovia, 14 treni in meno al giorno rispetto a quelli inizialmente previsti nel contratto di servizio con la Regione per la città di Messina. In termini economici si traduce in uno scippo  al territorio di oltre 600 mila euro l’anno, 11 euro per ogni km  perduto, inizialmente previsti  dal budget complessivo degli investimenti inseriti per Messina  nel contratto di servizio ferroviario regionale».
«Risorse che si spostano in altre realtà siciliane – commenta Michele Barresi segretario generale Uiltrasporti Messina – evidentemente più forti  politicamente ma anche , occorre dire, più tempestive a stilare progetti di mobilità urbana integrata , cosa che la città peloritana non ha voluto o saputo fare negli ultimi dieci anni in cui parliamo di Ponte sullo Stretto ma dimostriamo di non saper  sfruttare le poche infrastrutture che già abbiamo».
«Il danno in termini di mobilità cittadina – prosegue – è enorme. La Uil da anni ha lanciato l’allarme, incalzando con  statistiche, dati e progetti le amministrazioni di turno e alla fine tanto tuonò che piovve, ed oggi riportare a Messina quanto perduto non sarà semplice.
Sia chiaro che l’amministrazione De Luca, è solo l’ultima in ordine di tempo a non aver prodotto per tempo progetti di inter modalità e integrazione tariffaria tra Atm e Metroferrovia, già durante l’amministrazione Buzzanca la situazione economica di Atm ed un esiguo parco mezzi scoraggiò ogni tentativo di integrazione bus – treno e anche nella successiva amministrazione Accorinti, l’allora Direttore Generale Foti, non credette mai realmente nell’utilità del progetto che restò fermo dopo primi timidi incontri con Trenitalia».
«Il ripristino oggi delle corse treno eliminate dalle ferrovie ed una adeguata rimodulazione degli orari diventa priorità, l’interscambio continuo con Atm dai villaggi a sud almeno nelle stazioni più strategiche di Giampilieri, Galati e Mili ed un finanziamento aggiuntivo, da chiedere alla Regione nell’ambito delle risorse destinate alla mobilità nelle città metropolitane, di circa 100 mila euro/anno per consentire  la realizzazione di un biglietto integrato sono da sempre  – secondo la Uiltrasporti – gli interventi minimi ed urgenti che consentirebbero l’avvio di un servizio utile ad oltre 60 mila cittadini messinesi della zona sud. Adesso tocca a questa amministrazione produrre subito progetti concreti per far valere le proprie ragioni con  Regione e Gruppo Fs  – conclude Barresi  – ed auspichiamo, già dal prossimo incontro con la direzione di Trenitalia che ci risulta previsto nei prossimi giorni, che si riesca a recuperare quanto perduto fino ad oggi dalla città di Messina».
Subscribe
Notify of
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments