MESSINA. Riprende l’attività del Pronto Soccorso Generale dell’IRCCS Bonino Pulejo-Piemonte con il percorso No-Covid. A darne notizia, in una nota, sono il direttore scientifico Placido Bramanti e il direttore generale Vincenzo Barone.

«Si ripristina così – spiegano – un canale assai importante per l’utenza esterna che aveva bisogno di un percorso preferenziale per le emergenze. Urgenze assolutamente non derogabili e che avevano subito una forte contrazione, con ricadute sanitarie negative, in queste complesse giornate di preparazione ad eventi articolati e non quantificabili nei numeri e nella durata. Molte patologie quali il diabete, le cardiopatie con e senza ipertensione arteriosa, con o senza fibrillazione atriale, le traumatologie, i disturbi neurologici, respiratori ecc., sono andate in sofferenza in questo periodo e si teme, come in tutta Italia, una severa recrudescenza anche in termini prognostici. Addirittura temono gli epidemiologi nazionali che si possa in questa fase dedicata principalmente e obbligatoriamente al coronavirus perdere di vista e trascurare condizioni cliniche apparentemente silenti e che possono scaturire in acuzie. La dirigenza dell’IRCCS, unanimemente – proseguono – ha rimesso in moto la macchina organizzativa della struttura di Viale Europa, senza trascurare quella di Casazza che in questa fase, mentre si continua a sanificare, sta vivendo un momento di riadattamento all’ urgenza nazionale e che per questo sarà presto rilanciata in nuove e più impegnative attività, senza perdere di vista la missione scientifica, tecnologica e riabilitativa istituzionale. Tornando al Piemonte, per dare il proprio contributo alle persone COVID positive, che hanno bisogno del trattamento erogato dall’IRCCS, è stato predisposto un settore attiguo, in isolamento dal plesso centrale, per gli aventi bisogno, pari a un numero di 20 posti letto, comparabili ai posti letto dedicati anche dall’Azienda Pappando. Ciò consentirà di recuperare i pazienti dell’IRCCS Covid positivi, precedentemente ricoverati al Policlinico e reinserirli nel loro percorso di cura farmacologica e soprattutto riabilitativa, precedente all’infezione. Intanto si susseguono le iniziative attea fronteggiare eventuali impennate dell’infezione virale e si stanno valutando nuove proposte progettuali così da essere preparati ad ogni evenienza», concludono.

 

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Alessia
Alessia
31 Marzo 2020 10:33

La dirigenza ci dica quante persone sono state infettate e come e se ci sono stati morti…complimenti anche per l’altro ircs a troina….100persone infettate,una ragazza disabile di 27anni morta…