MESSINA. La città dello Stretto è stata invitata a partecipare al programma URBACT IV da e con la città portoghese di Vila Nova de Famalicão (e in collaborazione con altre città europee). E il sindaco Federico Basile, insieme a tutta la Giunta e, in particolare, all’assessore alle Pari Opportunità Liana Cannata, ha detto di sì. Il comune di Messina, quindi, è partner di una proposta progettuale (già ammessa a finanziamento) denominata “GenProcure”, nell’ambito di un programma che consente alle città europee di lavorare in rete per lo sviluppo di soluzioni integrate alle sfide urbane comuni, per lo scambio di buone prassi e per lo sviluppo di attività di pianificazione strategica in diversi campi. Quello scelto dal consorzio di cui farà parte anche la città di Messina è la parità di genere, introdotto proprio quest’anno.
Il programma URBACT IV (co-finanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale e dagli Stati membri) si concentra in particolare sui temi della transizione digitale, della transizione ecologica e della parità di genere, promuovendo, tra le altre, politiche inclusive ed eque per evitare l’isolamento degli individui, incentivare un equo accesso al mercato del lavoro ed impedire ogni potenziale forma di disparità di genere. «Questa Amministrazione – si legge infatti sulla delibera di Giunta – intende promuovere prassi di Gender-responsive Public Procurement (GRPP) ovvero, nello specifico, di attuare una riduzione delle disuguaglianze di genere nel settore di acquisti, forniture e servizi da parte del settore pubblico».
L’obiettivo del progetto “GenProcure”, nel dettaglio, è quello di «sostenere gli sforzi verso acquisti socialmente responsabili e sostenibili, come indicato nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs), punto 12.7 (Obiettivo 5 – Uguaglianza di genere – raggiungere l’uguaglianza di genere ed emancipare tutte le donne e le ragazze) – spiega l’Amministrazione comunale – Il progetto mira, altresì, a colmare il divario esistente in materia di pagamenti di genere, il che significa che i committenti pubblici possono aggiungere una clausola che richiede ai fornitori di pagare allo stesso modo uomini e donne, con lo stesso livello di istruzione, e di dare loro pari opportunità».
«Il progetto, inoltre, obbliga anche i partner degli acquirenti di servizi a rispettare i termini dei contratti relativi all’uguaglianza di genere attraverso, l’aggiunta negli appalti pubblici di emendamenti ai contratti nei quali si richiede che i fornitori devono aumentare la rappresentanza femminile nel loro specifico settore, pena l’annullamento del contratto – continua la delibera – In definitiva, prevede, attraverso un percorso di scambio di buone prassi ed un ampio coinvolgimento degli attori locali nei territori dei partner coinvolti, una diretta partecipazione delle istituzioni pubbliche locali ad attuare, in via integrale, politiche di inclusione e di lotta alla discriminazione di genere».
In cosa consiste, quindi, il progetto? «Messina, come gli altri comuni partner – spiega l’assessore alle Pari Opportunità Liana Cannata – dovrà redigere un Piano di azione integrato dove dovrà costituire un Ulg (Urbact local group) composto dai vari stakeholders che chiameremo e che sono presenti sul territorio, come associazioni e comitati unici, per promuovere il GRPP. Il progetto avrà un suo coordinatore e darà visibilità agli eventi svolti nei trenta mesi previsti dall’iniziativa. Quindi ci sarà un calendario locale e uno Europeo, gestito dall’Urbact. Sono previste anche delle mobilità e degli scambi delle buone pratiche».
Ma la città di Messina non è stata l’unica ad essere stata invitata dal comune portoghese di Vila Nova de Famalicão: alla proposta progettuale, che ha una durata di 30 mesi, hanno aderito nìin qualità di partner anche le città di Zagabria (Croazia), Koszalia (Polonia), Ibrany (Ungheria), Alcoy (Spagna), Umea (Svezia), l’Autorità per lo sviluppo ed i progetti internazionali del Cantone di Zenica-Doboi (Bosnia Erzegovina) e l’Associazione per lo Sviluppo della Contea di Satu Mare (Romania).
Partecipando a questa iniziativa, il Comune di Messina beneficerà di 74.640 euro (su un budget complessivo di 847.160 euro. La quota del finanziamento europeo a beneficio del Comune di Messina è pari a 59.712 euro, mentre il rimanente 20% pari a 14.928 euro è a carico dell’Autorità Nazionale di gestione del programma URBACT IV.
«Da alcuni anni la città di Vila Nova de Famalicão accompagna e fa parte di alcuni progetti URBACT, ma nel 2022 URBACT ha lanciato l’introduzione a un nuovo argomento: Appalti pubblici sensibili al genere (GRPP) – si legge nell’abstract del comune portoghese – Con l’introduzione di questo argomento, ciò che è stato trasmesso è stata una prospettiva teorica e in qualche modo pratica di come le città possono includere la parità di genere nei loro processi di approvvigionamento. L’uguaglianza di genere poteva essere inclusa non solo in ciò che veniva chiesto ai fornitori, su come venivano forniti i servizi, ma anche sulle tecniche utilizzate nella procedura di appalto pubblico».
«Negli ultimi 4 anni, Vila Nova de Famalicão ha mirato ad adattare i suoi appalti e alcune delle sue pratiche. In questi anni siamo già riusciti a misurare dove vanno a finire alcune spese e come i fattori ambientali e sociali possono influenzarle. Tuttavia, vogliamo andare un po’ oltre e non solo concentrarci sui fattori ambientali nell’approvvigionamento, ma anche assicurarci che le nostre procedure di appalto prendano in considerazione l’uguaglianza di genere o magari andare anche oltre e affrontare tutte le disuguaglianze, come la razza, le disabilità o l’orientamento sessuale – spiega l’Amministrazione del Portogallo – Con tutti i fattori che sono stati presentati, non vediamo l’ora di essere il partner principale per una rete di pianificazione dell’azione che si concentri sugli appalti pubblici sensibili alle questioni di genere e sviluppi piani d’azione integrati che ci aiuteranno a capire “come l’uguaglianza di genere può diventare una parte fondamentale di processo decisionale in materia di appalti per noi e per le città partner”. Vorremmo anche sottolineare che questa rete di pianificazione dell’azione proposta è anche chiaramente collegata a obiettivi URBACT più ampi in materia di parità di genere e inclusione, e il progetto stesso si concentra su un argomento che in qualche modo influenza tutte le città: gli appalti pubblici».