MESSINA. Meno tasse per ventuno villaggi della zona sud di Messina. E’ la proposta della prima circoscrizione, votata all’unanimità da tutto il consiglio il 3 febbraio, con otto consiglieri presenti e un assente, che porta a conclusione la discussione sull’argomento trattata dalla commissione circoscrizionale competente a partire da luglio dell’anno scorso, dopo una mozione del consigliere Nino Spuria.

Perchè il primo quartiere chiede il provvedimento fiscale al dipartimento servizi tributari del comune di Messina, e in cosa consiste materialmente? Nella “riduzione, nella massima misura possibile, di tutte le tasse ed i tributi comunali, per le persone fisiche e le imprese residenti nei 21 villaggi collinari ricadenti nel territorio della I municipalità, in considerazione del fatto che essi si trovano in stato di oggettiva difficoltà ed inferiorità rispetto al centro città, e risultano fortemente carenti di servizi pubblici di competenza dell’amministrazione”, recita la delibera.

La mozione di Spuria dalla quale ha preso avvio la proposta, poi votata favorevolmente da tutti i consiglieri di quartiere, menziona come esempio un villaggio in particolare: “I villaggi collinari, in particolar modo Pezzolo, si trovano in stato di abbandono, rispetto al centro della città, e sono fortemente carenti di servizi”, spiegava la mozione.

Gli stessi motivi che, poco meno di due anni fa, avevano spinto undici villaggi del capo opposto della città, tra i colli San Rizzo e la riviera tirrenica nord, a tentare un referendum per la secessione da Messina e la creazione del nuovo comune Montemare. Oggi ferma al palo.

 

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