MESSINA. La gestione degli impianti sportivi da parte del comune di Messina è un colabrodo che ogni anno costa alle casse di Palazzo Zanca la bella somma di oltre 1,7 milioni, coperti solo per il 5,66% dagli appena 98mila euro di ricavi: la matematica dice che il saldo è negativo per un milione e 634mila euro. E’ il più allarmante dei tassi di copertura in percentuale del costo di gestione dei servizi a domanda individuale per il 2023: quei servizi, cioè, per cui per legge il Comune chiede un canone o una tariffa come compartecipazione delle spese. Oltre agli i pianti sportivi, i servizi a domanda individuale offerti dal Comune per il 2023 sono asili nido, refezione scolastica, mercati, spettacoli, assistenza e cimiteri. Di questi, solo il settore spettacoli gode di copertura al 100%: costano 55mila euro, incassano la stessa somma, con saldo quindi a “0”. C’è chi fa meglio, e cioè il settore cimiteri, in cui si spende poco meno di 2,6 milioni e si incassano 32mila euro in più (101% di copertura), e chi fa molto meglio: i mercati costano a Palazzo Zanca ogni anno 163mila euro, ma incassano oltre mezzo milione, con un saldo positivo di quasi 377mila euro, e una copertura del 330%. Male anche gli asili nido, che incassano 235mila euro, ma ne spendono 585mila, con un saldo negativo di quasi 350mila euro ed un tasso di copertura delle spese, da parte degli utenti, del 40,28%. Non benissimo nemmeno la refezione scolastica: Un milione e 124 di costi, solo 405mila euro gli incassi, quindi saldo negativo di quasi 720mila euro, e tasso di copertura del 36,05%.

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