MESSINA. Messina è la città metropolitana che nel 2022 ha ricevuto più fondi dal Pnrr per piantare alberi nel perimetro cittadino, ma dei progetti finanziati non ne è partito nemmeno uno. Lo afferma la Corte dei conti in una delibera in cui la magistratura contabile ha analizzato lo stato di avanzamento del progetto PNRR legato allo sviluppo delle aree verdi in 14 città metropolitane italiane esposte a problemi ambientali e di inquinamento atmosferico. Messina, secondo i numeri della delibera, ha ricevuto oltre 15,8 milioni di euro, più di ogni altra città, che gli derivano da una superficie utile alla piantumazione, di 447 ettari, molti più della seconda città metropolitana (Roma, con 302 ettari), e quasi il doppio delle successive due, Napoli e Cagliari (rispettivamente con 237 e 220 ettari). Sui 4470 km quadrati, Messina dovrebbe piantare ben 447.612 arbusti. Altri sessanta ettari (e sessantamila piante), sempre in carico a Messina, non sono stati ammessi a finanziamento (seppure ammissibili), per superamento della quota di finanziamento triennale assegnata alla medesima Città Metropolitana. Senonchè, la Corte dei conti riporta i riscontri pervenuti da ciascun comando locale dei Carabinieri Forestali, che per Messina segnalano che “non sussistono progetti in “essere”, i progetti nuovi sono nella fase di studio di fattibilità”. Secondo i militari, inoltre, “il numero di alberi da piantare entro il termine del 10/12/2022 è di 444.612 unità”, e “Si presume che verosimilmente per la data del 10.12.2022 non verranno messe a dimora piantine oggetto degli interventi”. L’investimento prevede, a valere sulle risorse stanziate per il PNRR, un importo complessivo di 330 milioni, suddiviso tra “Progetti in essere” e “Progetti nuovi”, di cui 300 milioni per i “Progetti nuovi”. Messina non è l’unica ad essere in ritardo sul cronoprogramma, ma anche chi si è portato avanti non l’ha fatto con tutti i crismi: la Corte dei conti ritiene che sussistano criticità nello sviluppo del cronoprogramma così come originariamente formulato. La Città metropolitana di Genova, ad esempio, ha aggiudicato la gara per l’esecuzione dei lavori e, tuttavia, non è stata riscontrata la messa a dimora delle 868 piante che l’impresa aggiudicataria ha dichiarato di aver piantato. Per i progetti eseguiti dalla Città metropolitana di Torino, i rilievi ispettivi hanno evidenziato un elevato numero di piante morte, in alcuni casi in percentuale anche del 100 per cento. Riguardo invece alla Città metropolitana di Reggio Calabria, risultava l’impegno del soggetto attuatore di raggiungere l’obiettivo della messa a dimora di 4.830 piante, entro il 10 dicembre 2022, tuttavia a tutt’oggi privo di riscontro.

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