MESSINA. L’inclusione dei migranti e dei rifugiati. È stato il tema del progetto “Me integrating refugees” che si è tenuto a Messina dall’8 al 14 dicembre presso l’Hotel Europa Palace di Pistunina, organizzato dall’associazione messinese “The Rising Stars” e approvato dal Consiglio d’Europa con i fondi dell’European Youth Foundation. Cinque giorni hanno caratterizzato le attività dei ragazzi che hanno partecipato, fra cui giovani che hanno avuto particolari esperienze e che hanno avuto così lo spazio per condividerle e confrontarsi con altri coetanei che vivono vicino a loro, tutti under 30.
Durante la settimana si sono tenute delle sessioni di lavoro, gestite dal trainer Emanuel Caristi, che ha organizzato dei workshop con l’obiettivo di far comprendere ai partecipanti l’importanza dell’inclusione, partendo dalla differenza fra rifugiato e migrante per poi andare ad analizzare la cultura di alcuni Paesi e poter comprendere a fondo i motivi che portano alla migrazione.
Ma non solo questo: si è parlato di pregiudizi, tolleranza e accettazione. C’è stato anche un momento in cui i partecipanti si sono cimentati in un “teatro degli oppressi”, con l’obiettivo di immedesimarsi in quelle che sono le figure protagoniste del fenomeno: dai migranti ai rifugiati richiedenti asilo, passando per i direttori dei centri di accoglienza. Tutti argomenti che hanno portato i giovani a farsi un loro pensiero e a confrontarsi con il resto del gruppo, scambiando idee e opinioni che hanno arricchito il bagaglio culturale dei ragazzi.
A prendere parte ad alcune sessioni, anche dei relatori esterni che hanno avuto modo di trasmettere ad una platea di giovani le loro esperienze e le loro conoscenze. Primo fra tutti è stato il direttore del centro di accoglienza “Casa Ahmed”, Giuseppe Silvestro, che si è soffermato sul lavoro delle strutture nate per ospitare i migranti. Ai ragazzi presenti è stato infatti illustrato tutto l’iter che chi giunge in Sicilia deve seguire per poter ottenere il permesso di soggiorno e restare in Italia, parlando anche dei casi in cui questo non viene concesso.
Il penultimo giorno, invece, i partecipanti hanno dato il benvenuto ai consiglieri comunali Alessandro Russo e Cristina Cannistrà, che invece hanno parlato del ruolo della politica, in particolare quella messinese, nella gestione del fenomeno migratorio: cosa si è fatto per aiutare i rifugiati e anche gli eventi negativi che hanno caratterizzato alcune vicende. Un concetto che ha più volte ribadito il consigliere Russo, però, è stato che «Messina è una città inclusiva».
Per ultimo, è venuto a raccontare la sua esperienza ventennale Federico Miragliotta, avvocato, coordinatore di progetti, direttore di strutture di accoglienza per rifugiati, esperto di progettazione sociale e formatore. Lui si è concentrato più sugli aspetti legali che si affrontano durante il processo di accoglienza dei migranti, illustrando ai ragazzi anche qualche numero riguardo il fenomeno che ha caratterizzato gli ultimi anni. In particolare, però, si è soffermato sulle circostanze vissute nel centro di accoglienza di Lampedusa, dai bambini alle condizioni nelle carceri, incontro culminato con qualche foto della sua personale esperienza sull’Isola.
Ogni relatore ha avuto anche modo di rispondere alle domande dei ragazzi, che in numerosi, anche dopo la fine dell’incontro, hanno accerchiato gli ospiti per parlarci e raccontare il loro punto di vista, dando anche qualche spunto di riflessione.