MESSINA.  «In questo momento storico è davvero mortificante doverci presentare all’opinione pubblica, ma è doveroso per le nostre famiglie e per la nostra incolumità». Inizia così il video appello del Comitato “Salviamo Galati Marina”, che interviene dopo l’ennesima mareggiata che si è abbattuta sulla costa, con “case invase dall’acqua, cantine allagate, gente senza elettricità in casa e danni sempre più imponenti”.

«Siamo alle solite, è la solita telenovela. In questi giorni sentiamo ripetere che “non si può morire di burocrazia”, ma noi ci stiamo morendo. Non sappiamo più che fare. Abbiamo dato fiducia alle istituzioni, senza attaccare nessuno, ma a questo punto mi sento presa in giro», spiega la presidentessa Giulia Ingegneri, che mostra i carteggi di questi mesi con l’Amministrazione in merito ai lavori da effettuare, con particolare riferimento alla rifioritura della barriera esistente, “che non ha più alcuna ragione di esistere”: «È stato detto pubblicamente che Galati era stata messa in sicurezza, cosa tutt’altro che vera. Il 20 dicembre abbiamo inviato una pec al Comune per chiedere l’accelerazione dei lavori, ma la risposta è giunta solo il 17 febbraio. Ancora ci parlano di progetti. Che progetto, di far morire i cittadini? Forse non ci beccherà il coronavirus perché siamo tutti chiusi in casa ma il mare non possiamo fermarlo». 

A seguire una serie di interventi da parte dei residenti, che raccontano i grossi disagi patiti in questi mesi.

Lo scorso 11 febbraio, i rappresentanti del Comitato avevano presentato una serie di richieste anche all’Ars, fra le quali l’accelerazione dei tempi per l’avvio dei lavori di messa in sicurezza del territorio, l’istituzione di un tavolo di confronto istituzionale e la programmazione di opere compensative per tentare di arginare l’erosione sui 1,5 km di costa.

 

Subscribe
Notify of
guest

1 Comment
meno recente
più recente più votato
Inline Feedbacks
View all comments
Messinese stanco
Messinese stanco
27 Marzo 2020 11:07

E dire che proprio lì Cateno ha preso tanti voti… Alla faccia della riconoscenza