MESSINA. C’è una bizzarra competizione/liaison tra il gruppo consiliare di LiberaMe ed il sindaco Cateno De Luca, che va avanti da una settimana e che ha già portato a due proposte di delibera che approderanno in aula per il voto a firma di Alessandro Russo, Massimo Rizzo, Nello Pergolizzi e Biagio Bonfiglio. La prima è quella sulle modifiche al regolamento del consiglio comunale, per prime richiesta dallo stesso De Luca in una proposta di delibera, poi ritirata perchè di delibera, con pressochè le stesse modifiche, i quattro di LiberaMe ne hanno presentata una di loro iniziativa, che ha riscontrato i favori del sindaco. La seconda è quella di reintroduzione dell’ecopass, la tassa di attraversamento dello stretto istituita nel 2013 ma cancellata da tar prima e Cga dopo, per ripristinare la quale De Luca proprio ieri aveva dato mandato al dirigente alla Mobilità Mario Pizzino. E LiberaMe lo ha “affiancato”.

In realtà, la delibera non tratta solo di ecopass (anzi, non lo nomina nemmeno, pur parlando degli stessi temi), ma piuttosto “tariffazione agevolata di attraversamento dello Stretto per i residenti della Città di Messina”. La delibera (che sarà di indirizzo, quindi un “suggerimento” all’amministrazione), se votata impegnerà “il sindaco e l’amministrazione comunale a porre in essere tutte le opportune iniziative finalizzate a favorire una nuova politica tariffaria per l’attraversamento gommato leggero che preveda il pagamento agevolato ai residenti da almeno un anno a Messina e agevolare con l’introduzione di forme di abbonamenti ridotti e/o gratuiti l’attraversamento dei pendolari dello Stretto”, ed a vigilare “affinché in occasione dei futuri bandi di concessione di navigazione per l’attraversamento dello Stretto vengano espressamente previste clausole di salvaguardia tariffaria a favore della cittadinanza residente”.

Una nota, che la dice lunga sulla validità dell’attuale consiglio rispetto a quello che l’ha preceduto. In meno di tre mesi di attività, i quattro che formano il gruppo consiliare di LiberaMe hanno prodotto più atti amministrativi della maggior parte dei consiglieri degli scorsi cinque anni.

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