MESSINA. Sono passati cinque mesi dalla delibera di Giunta per la reintroduzione dei fondi ecopass, ma dell’atto che il Consiglio comunale dovrà approvare non vi è ancora alcuna traccia. A sottolinearlo, Fabio Morabito, presidente dell’associazione “Radici”, sollecitando l’Amministrazione De Luca a presentare un nuovo provvedimento  contenente nuove misure sia sul quantum che sul metodo di incasso, suggerendo che le incombenze vengano affidate direttamente al Comune di Messina “attraverso le forme che riterrà più opportune”. Cosa che Palazzo Zanca ha già in programma di fare, stanziando oltre un milione e 600mila euro per la gestione in proprio del servizio, così come previsto nel piano triennale  di acquisto di beni e servizi.

“Apprezziamo la volontà politica dell’Amministrazione De Luca di voler destinare maggiori somme nel costituendo Bilancio di Previsione 2019 per la manutenzione strade – si legge in una nota -, ma riteniamo che, visti i tagli che coinvolgeranno altri delicati settori quali quello dei servizi sociali, non si possa prescindere dall’insistere nel reintrodurre i preziosi fondi ecopass che farebbero incamerare più di 2 milioni di euro all’anno“.

“Sollecitiamo, pertanto, il necessario provvedimento per il quale il sindaco De Luca aveva dato mandato al suo Dirigente del Dipartimento Viabilità attraverso una delibera di Giunta del 18 settembre 2018, ma dopo la quale è calato un inspiegabile silenzio“.

“Eppure il ritorno di questo prezioso ‘tesoretto’ per Palazzo Zanca si rende necessario per una migliore pianificazione degli interventi straordinari in diverse arterie stradali, specie quelle soggette al transito dei mezzi pesanti, ma anche per le numerose problematiche di sicurezza in ambito mobilità urbana, settore che ha sempre fatto emergere una carenza di risorse per la necessaria esecuzione dei tanti interventi richiesti dalla comunità messinese”.

“Seppur sia noto il fatto che la nuova delibera sull’ecopass debba risultare giuridicamente inattaccabile per via dei ricorsi al Tar e al CGA che ne hanno decretato la sospensione e che quindi richiede dei tempi consoni per una stesura legittima, riteniamo che i 5 mesi trascorsi siano già un tempo limite oltre il quale non si può più andare per il varo del provvedimento”.

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