MESSINA. Si conclude con l’assoluzione “perché il fatto non sussiste” il processo nei confronti di Edoardo Recupero, un rosticciere di Falcone per la vicenda nota come la “lasagna killer”

L’uomo era accusato di omicidio colposo di Grazia Marino e di lesioni colpose ai danni dei componenti due nuclei familiari che il nove agosto del 2010 avevano acquistato delle lasagne da asporto alla rosticciera “Peli e penne” di Falcone da lui gestita. La sentenza è del giudice monocratico del tribunale di Patti Sandro Potestio, che lo ha assolto con formula piena mentre ha disposto una perizia per quanto riguarda l’altro imputato, un medico del 118 per il quale il processo prosegue.

L’indagine prese avvio dalla denuncia delle persone offese che erano risultate positive ad infezione da salmonella e lamentavano di aver accusato dei disturbi gastrointestinali nelle ore immediatamente successive la ingestione di tale alimento. L’accusa aveva chiesto la condanna di entrambi. Di diverso avviso la difesa – affidata all’avvocato Nino Favazzo – che ha sempre sostenuto la insussistenza di elementi che consentissero di ritenere che proprio quell’alimento fosse veicolo della infezione. Già nella immediatezza dei fatti, le ispezioni e le indagini di laboratorio condotte dai Carabinieri dei Nas e dal personale Asp di Messina avevano, infatti, escluso la presenza di salmonelle all’interno dell’esercizio commerciale, che era stato, quindi, immediatamente dissequestrato. La tesi difensiva è stata ulteriormente rafforzata dall’istruttoria dibattimentale da cui è emersa la insussistenza dei fatti contestati. “Edoardo Recupero – è il breve commento del legale – ha dovuto attendere poco meno di otto anni per sentirsi dire che la lasagna non era killer. Inevitabile chiedersi, ora, se l’assoluzione piena sarà sufficiente a ripagarlo delle tante ansie e delle intuibili conseguenze, anche di natura economica, che una accusa infondata ha, inevitabilmente, causato”

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