MESSINA. Tutela nei confronti dei lavoratori fragili, da inserire anche nel CCNL. Questa la richiesta inviata da un gruppo di cittadini a tutti i datori di lavoro pubblici e privati (tra cui quelli di Messina e provincia), nonché al Presidente della Repubblica, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Parlamento nazionale e alle Regioni di tutta Italia. Si tratta di un gruppo di cittadini che da ormai due anni si batte affinché i lavoratori con particolari disagi non restino privi di tutele. Per farlo, hanno anche aperto un gruppo Facebook dal nome “Immunodepressi tutela con Coronavirus” che racchiude migliaia di lavoratori fragili. Il motivo per cui il gruppo di cittadini ha in questi giorni alzato la voce è che, spiega una delle amministratrici del gruppo, Daniela Briuglia, «dal 30 giugno 2022 i lavoratori fragili sono rimasti nuovamente senza tutele nonostante il covid continui a circolare», mentre, sottolinea, «è facoltà di ogni datore di lavoro attuare il lavoro agile per i lavoratori fragili come previsto nel Protocollo di Intesa del 30 giugno 2022».

«Al nord – spiega infatti Daniela – molti enti pubblici e privati hanno deciso di tutelare ugualmente i lavoratori fragili attraverso il lavoro agile. Si chiede pertanto di fare in modo che anche al Sud si faccia ricorso a lavoro agile affinchè la Sicilia non rimanga un un fanalino coda anche in questo. Le tutele per i lavoratori fragili e disabili devono essere prioritarie per ogni datore di lavoro».

Quali sono le richieste nello specifico? «Chiediamo – si legge su un documento – almeno fino al 31 gennaio 2023, il ripristino delle tutele di cui all’articolo 26, commi 2 e 2 bis del Decreto Legge n. 18/2020, convertito con modificazioni con Legge n. 27/2020 e successive modifiche (lavoro agile o qualora non possibile, assenza equiparata a ricovero ospedaliero e non conteggiata nel periodo di comporto) per tutti i lavoratori fragili e inidonei sia del settore pubblico che privato e la proroga della sorveglianza sanitaria eccezionale di cui all’articolo 83, commi 1, 2 e 3 del Decreto Legge n. 34/2020, convertito con modificazioni con L. 77/2020 e successive modifiche, che terminerà il 31/07/2022 ponendo i lavoratori fragili, a causa della pandemia ancora in corso, in una grave situazione di pericolo verso la propria salute, e di stabilire tutele durature nel tempo per i lavoratori fragili, così come richiesto anche nella petizione proposta da A.I.L.A., da altre associazioni e dai gruppi per la tutela dei lavoratori fragili “Lavoratori Fragili” ed “Immunodepressi tutela contro coronavirus” con i nomi degli amministratori dei gruppi».

«Ho creato questo gruppo 2 anni fa per chiedere le tutele per i lavoratori fragili. Tra varie proroghe il Governo ha assicurato le tutele fino al 31 marzo 2022 – spiega – Purtroppo nel decreto legge n. 24 del 24 marzo 2022 è stata prevista solo la sorveglianza sanitaria eccezionale. In sede di conversione, con la legge n. 52 del 19/05/2022, le tutele sono state prorogate per poco più di un mese e dal 30 giugno 2022 i lavoratori fragili sono rimasti nuovamente senza tutele nonostante il covid continui a circolare. Per di più la cessazione del divieto dell’uso delle mascherine, rende l’andare a lavorare senza alcuna tutela ancora più rischioso».

«Per tale motivo con il mio gruppo stiamo mandando via email una lettera aperta al Presidente della Repubblica, ai ministri ed a tutti i Deputati e Senatori – continua – L’ennesima delusione per noi è stata il vedere che nemmeno nel decreto legge “Aiuti Bis” il Governo abbia previsto alcuna tutela, nonostante il Ministro Orlando si fosse impegnato a prorogare le tutele. In questo momento le tutele sono una facoltà per ogni pubblica amministrazione e ogni datore di lavoro pubblico o privato. Infatti nel Protocollo di Intesa tra Governo e parti sociali del 30 giugno 2022 si indica il lavoro agile come misura per la tutela dei lavoratori fragili e nel sito della Funzione Pubblica in un articolo del 30/06/2022 si richiama al lavoro agile come tutela per i lavoratori fragili. Nonostante questo, in mancanza di un decreto legge o di una legge, i lavoratori fragili spesso non sono più tutelati attraverso il lavoro agile».

«Non si possono lasciare le tutele per i lavoratori fragili al libero arbitrio del datore di lavoro – asserisce Daniela – Perchè i lavoratori fragili non vengono tutelati come avviene per ogni altro lavoratore con disabilità? Infatti, come è previsto l’abbattimento delle barriere architettoniche nel caso di lavoratore con problemi di mobilità per garantirgli pari dignità, perchè, nello stesso modo, non può essere previsto il lavoro agile come tutela per i lavoratori fragili? Non abbiamo diritto anche noi alla tutela della nostra salute ed a lavorare con pari dignità degli altri lavoratori senza rischiare la vita? E’ necessaria una legge che stabilisca le tutele e le imponga al datore di lavoro. Tra noi ci sono malati oncologici, trapiantati, immunodepressi… quindi tutti lavoratori a rischio per gravi malattie e chiediamo solo di essere tutelati e di non dover scegliere tra salute e lavoro».

In una precedente nota, i membri del gruppo “Immunodepressi tutela contro il Coronavirus” avevano, infatti, spiegato come «Nonostante sia stato sottoscritto, il 30 giugno, un protocollo anti-contagio Sars-Cov-2/Covid-19 tra le Parti sociali e i Ministri Orlando e Speranza non c’è nulla di concreto a tutela dei lavoratori fragili. Sia il Governo, sia le Organizzazioni Sindacali, sia le Associazioni imprenditoriali, sia la Funzione Pubblica continuano a sottoscrivere protocolli, emanare circolari e fare promesse. Con le promesse non esistono tutele sanitarie e professionali per le persone più vulnerabili. E si rischia di perdere il lavoro e, addirittura, di morire. E, nonostante si continuino a proporre emendamenti al Parlamento sia dalla maggioranza sia dalla opposizione, rileviamo una scarsa univocità sulle reali esigenze delle persone con fragilità che chiedono esclusivamente il diritto alla salute ed il diritto al lavoro come previsto dalla Costituzione Italiana».

Questa la nota inviata al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ai Ministri, ai Senatori e ai Deputati, ai Presidenti delle Regioni Italiane, ai Presidenti delle Province e Sindaci Metropolitani e alle organizzazioni sindacali, chiedendo di «non chiudere gli occhi o girarsi dall’altra parte perché, nonostante il loro disinteresse e il loro autoreferenzialismo, noi esistiamo e vogliamo continuare a vivere», e affinché le tutele per i lavoratori fragili vengano inserite nei CCNL:

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