MESSINA. Un mese di emergenza rifiuti, una società fallita, il suo rimpiazzo, nato da poco più di un anno, da mettere immediatamente in liquidazione: il settore dei rifiuti, a Messina, sembra sotto un incantesimo malvagio lanciato da una fattucchiera. Perchè alle questioni che riguardano politica e scelte condizionanti, si aggiungono le altre, piccole storie di sciatteria quotidiana, che rendono ancora pèiù triste il quadro.

Come quella che racconta Lorena Fulco, consigliera del V quartiere: “Quel che resta dell’emergenza rifiuti.
Domenica sera un autocompattatore impegnato nella raccolta rifiuti in Via Comunale San Michele, ha definitivamente rotto quel che rimaneva di un cassonetto RSU, così da lasciare per terra rifiuti e cassonetto. Da lunedì mattina sono state numerose le richieste di sostituzione cassone e di rimozione rifiuti, ma niente da fare. Giacciono ancora qui, a tre metri da una piazzetta che è area di gioco per numerosi bambini del Villaggio, a pochi metri da numerose abitazioni, sul ciglio della strada ad ostruire la vista a veicoli e passanti, a scatenare un forte rischio di epidemia. Mi domando, per quanto tempo ancora?”

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