MESSINA. È fuori dalla mezzanotte di oggi, giovedì 18 aprile 2024, su tutte le piattaforme musicali digitali, il pezzo d’esordio alla carriera solista di Lucho Anello, all’ anagrafe Luca Anello, intitolato “La voglia di fare l’amore”.

Il nuovo singolo del musicista e videomaker messinese, da tempo d’adozione milanese, uscito per Brutture Moderne, con la produzione dello stesso Luca Anello e Mattia Cominotto (ex chitarrista dei Meganoidi), registrato, mixato e masterizzato da Mattia Cominotto al Greenfog Studio di Genova, sancisce non solo l’inizio di un progetto solista, ma anche una dichiarazione di libertà artistica. L’avventura musicale di Lucho, infatti, promette di essere un viaggio cosmico con un’innata creatività e una determinazione incrollabile, in cui l’artista continua imperterrito a esplorare nuovi orizzonti musicali, attraverso l’uso di synth eterei, riff di chitarra taglienti e melodie orecchiabili, ponendosi tra i vari obiettivi, quello di sfidare i confini del tradizionale cantautorato, portando il pubblico in territori sonori inesplorati.

Dopo aver trascorso, quindi, più di dieci anni a suonare la batteria, con radici sempre saldamente piantate nella scena musicale indipendente, prendendo parte a vari progetti artistici (Johann Sebastian Punk, Anelli Soli, Cappadonia, Alosi) e fondando nel 2016 la band dei Bar Ponderoso, adesso, per Luca, è arrivato il momento di cambiare pelle e di rinascere con lo spirito di un cantautore che fonde melodie pop incisive con sonorità punk energiche, ed un tocco di atmosfere space.

Così in seguito ad un percorso intrapreso negli ultimi mesi sui social, tra contenuti video e foto, in cui pian piano, tramite una comunicazione in prima persona, l’artista ha iniziato a spiegare e raccontare al pubblico che da sempre lo segue il suo nuovo punto di partenza, ora è arrivato, finalmente, il momento in cui è possibile ascoltare “La voglia di fare l’amore”. Una riflessione in note, schietta e concisa, sull’impulso sessuale, sulla ricerca del significato e della complessità delle relazioni umane, in cui viene utilizzato un linguaggio poetico e fortemente evocativo, espressione di una scrittura molto personale. “La voglia di fare l’amore” è, dunque, una canzone assolutamente d’amore, e cosa ancora più importante, è una canzone che ci ricorda quanto l’amore possa far cambiare idea su tutto.

 

 

Come arriva l’idea di intraprendere un progetto da solista?

“Ho sempre avuto dei pezzi scritti e messi da parte che consideravo e non consideravo, pensando che probabilmente non mi sarei mai lanciato in un percorso solista. Poi la fine della mia band, dovuta a varie scelte di vita che ci hanno portato ad essere fisicamente lontani, ed alcuni cambiamenti che sono sopraggiunti nella mia di vita mi hanno stimolato tantissimo nel decidermi a farlo: a me prende bene far canzoni, lo faccio. E da qui anche l’idea di iniziare a coinvolgere, tramite dei video, sin dal principio, le persone sui social, un po’ come facevo quando le incontravo di presenza, raccontando passo per passo il mio percorso dalla decisione di intraprendere un progetto solista, alla registrazione, alla scelta dello studio, etichetta, etc. etc.

L’etichetta con cui uscirò è Brutture Moderne, l’ultima che ha seguito anche i Bar Ponderoso. Come studio ho scelto di registrare al Greenfog Studio di Mattia Cominotto, a Genova, perché in questa nuova avventura ho deciso di cogliere tutto ciò che di positivo mi veniva dall’ esterno e quindi di non andare sul sicuro, ovvero nello stesso studio di sempre dove già conoscevo tutto. Dopo il primo video che ho pubblicato Mattia mi ha contattato mostrandosi interessato per registralo, e così ci siamo sentiti, ci siamo visti, abbiamo iniziato a discutere del sound e ci siamo trovati. Abbiamo subito lavorato a due brani, poi a sei, e mi sa che arriveremo ad otto.”

 

Da sempre alla batteria e ai cori, adesso tra le novità c’è anche il fatto che cambi strumento e canti. Come vivi questo cambiamento?

“Mi sono reso conto che cantare le mie canzoni mi fa davvero bene, anche quando sono a casa da solo col piano o con la chitarra e le strimpello. È una cosa che mi rasserena molto e al tempo stesso mi carica. Un qualcosa di totalmente diverso dal fatto di suonare la batteria, che a volte mi crea ansie e paranoie. Quando canto mi sento davvero più sereno ed in pace con me stesso, non è così semplice da spiegare.”

 

Qual è l’identità artistica di Lucho Anello?

“Quando sono stato in studio a Genova, la prima volta, abbiamo lavorato su delle reference che avevo in mente, per intenderci una roba un po’ Tame Impala un po’ Colapesce e Dimartino, concentrandoci su due pezzi: uno funzionava, l’altro non ci convinceva molto. La seconda volta, lavorando su altri due pezzi, uno in particolare, che è quello che è appena uscito, ha definito non solo il sound del disco ma anche quella che è la mia identità sonora da solista: un po’ space, un po’ pop-punk.

Space perché ci sono delle sonorità molto space e molti synth ed elettronica, punk perché ricorrono dei bpm molto veloci e quindi una ritmica bella ostinata, e pop perché c’è molta più attenzione alla scrittura, anche rispetto ai testi della band che scrivevo anch’io. Uso una scrittura più matura e più consapevole, ci tengo tantissimo. Adesso il modo di comporre è totalmente diverso, con la band si componeva in sala tutti insieme partendo magari da un riff, ora i miei pezzi nascono prevalentemente chitarra e voce o piano e voce. In questa nuova avventura mi ha aiutato tantissimo Rosario Lo Monaco, chitarrista dei Bar Ponderoso, sempre al mio fianco, come d’ altronde in tutti gli altri progetti in cui abbiamo suonato insieme. Con Rosario abbiamo arrangiato insieme i miei nuovi pezzi, e  poi ha seguito con me la produzione anche Mattia Cominotto.”

 

Di cosa parla il tuo singolo d’esordio solista “La voglia di fare l’amore”?

“Ho deciso di usare questo brano come primo singolo, anche un po’ per tastare il terreno, perché è un pezzo decisivo per il mio percorso. È quello che ha definito il mood del disco ma anche il mio nuovo mood da solista. È un pezzo ossessivo, in cui ripeto sempre appunto “la voglia che mi fa fare l’amore che mi fa fare le cose”. Questo perché mi sono reso conto, in un periodo della mia vita, che veramente la voglia di fare l’amore è la voglia di fare delle cose, di stare con le donne, di conoscere, e questo ti fa venire voglia di fare anche un sacco di cose che magari non avresti mai fatto. E tutto questo rappresenta anche quanto sono particolari e complesse le relazioni umane.

È un pezzo che mi è venuto di getto: ho pensato a tutte quelle cose che ho fatto e che mi piace fare, come uscire, bere, ma anche a tutte le grandissime seccature che ho dovuto affrontare o affronto, proprio per arrivare a fare l’amore. Sia nel sound che nel testo si può cogliere una visione nichilista, che mi piace molto cogliere mantenendo sempre una certa ironia.”

 

Ed il nome d’ arte?

“Ci ho pensato tantissimo, sapevo che Lucio doveva entrarci in qualche modo. Da quando avevo sedici anni, come racconto nel primo video che ho pubblicato, i miei amici mi hanno sempre chiamato Lucio storpiando il mio nome. Ho scritto anche un pezzo per i Bar Ponderoso intitolato “Lucio perché?”. Avevo pensato Luca Lucio Anello ma era troppo lungo. Poi solo Lucio ma l’ho eliminato subito dato che già solo controllando su Google ce ne sono tanti, soprattutto nel mondo trap. Allora sono arrivato a Lucho Anello inserendo, però, questa h tra la c e la o per rispetto ai Lucio della musica italiana.”

 

Progetti per il futuro?

“Vedremo come andrà il singolo appena uscito, vorrei pubblicarne un altro dopo l’estate e poi far uscire il disco. Intanto ho inviato le candidature per alcuni Festival e sto iniziando a pianificare qualche data visto che mi piacerebbe tanto iniziare a portare in giro la mia musica live, magari durante i mesi estivi, non per forza in chiave acustica.”

 

 

 

Subscribe
Notify of
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments