MESSINA. Quello di stamattina (un alberello buttato giù da una Mini che gli ha praticamente posteggiato sopra) non è che l’ultimo arbusto, tra quelli piantati nelle vie del centro nell’ambito del progetto ForestaMe, divelto e abbattuto da un automobilista per il quale la presenza della pianta non ha evidentemente costituito una sufficiente dissuasione al parcheggio. La cosa buona è che gli alberelli abbattuti (e quelli rinsecchiti o che non hanno attecchito) saranno sostituiti. Quella cattiva è che sono 60 su 950.

Questo vuol dire che oltre il 6% delle piante messe a dimora nelle strade del perimetro intorno a viale San Martino, tra parallele e perpendicolari, o sono morte per “cause naturali” o buttate giù dalle automobili nelle fasi di parcheggio. (qui la spiegazione del perchè sono stati piantati per strada e non sui marciapiedi)

Gli arbusti secchi saranno sostituiti a carico dell’impresa esecutrice dei lavori, mentre per quelli divelti MessinaServizi, la partecipata che si occupa del verde cittadino, sta tentando di studiare studiando soluzioni più drastiche per evitare che le macchine sradichino gli alberi. “Abbiamo capito che le piante con tre sostegni di legno sono meno vulnerabili agli urti, mentre quelle con sostegno singolo purtroppo vengono sradicate con più facilità”, ha spiegato MariaGrazia Interdonato, presidente dell’azienda. In altre parti della città, all’epoca della piantumazione gli alberi erano stati protetti da una gabbia metallica.

Anche perchè spesso gli arbusti, col tronco esile (sono stati piantati poco più di un anno fa), sono buttati giù di proposito dalle auto: a parte i dispositivi di allarme, le telecamere frontali e posteriori e i cicalini, montati sulle auto moderne, è veramente difficile immaginare che qualcuno, magari facendo retromarcia, non si accorga di stare abbattendo un albero, benchè piccolo. Eppure succede. Con frequenza allarmante.

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