PALERMO. La prima provincia siciliana per consumo di beni durevoli è quella messinese: nel 2018 il mercato è cresciuto del 2,7%, raggiungendo i 445 milioni di euro. Questo quanto emerso dall’Osservatoro Findomestic Claudio Bardazzi  realizzato in collaborazione con Prometeia che ha sottolineato, però, l’incremento della spesa, nelle famiglie siciliane, per le auto usate nel 2018.

I siciliani lo scorso anno hanno speso di più per l’acquisto di auto usate (+3,1%) e di motoveicoli (+7,7%), lieve flessione per le auto nuove (-0,2%). Tra i beni per la casa solo i mobili mostrano una crescita (+1,9%), mentre risultano in calo l’elettronica di consumo (-3,8%), gli elettrodomestici (-2,4%) e l’information technology (-2,8%).

Una contrazione che non ha risparmiato nemmeno la provincia di Messina dove il calo per la spesa in elettrodomestici (-2,3%) ed elettronica di consumo (-3,6%) non lascia spazio a dubbi. Sale il mercato dei mobili con un incremento di 1,8% corrispondente a una spesa di  116 milioni di euro.”Nell’anno appena concluso – commenta il responsabile dell’Osservatorio Findomestic Claudio Bardazzi – le famiglie siciliane hanno speso in beni durevoli 3 miliardi e 313 milioni, ovvero l’1,2% in più rispetto al 2017, con una crescita superiore alla media italiana (0,8%)“.

Resta comunque una netta differenza fra quanto spende una famiglia siciliana a e il resto del paese. Mentre lo scorso anno nelle famiglie dell’isola la spesa ha raggiunto in media i 1600 euro, nel resto dell’Italia il budget è arrivato anche a 2500 euro per i beni durevoli. La Sicilia resta quindi in terzultima posizione rispetto alle altre regioni italiane. Per quanto riguarda le altre province ad Enna e Siracusa l’incremento è stato del 2,2%. Ultimi posti per Agrigento, Palermo e Trapani. Stabili rispetto al 2017 Catania e Ragusa  mentre l’indicatore si mostra in calo a Caltanissetta.

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