Avete scritto sui vostri profili che gennaio è durato tantissimo? Bene, benissimo, molto bravi. È iniziato febbraio, che di giorni ne ha 28 e quindi è per definizione breve, e sono curioso di vedere come vi lamenterete tra meno di quattro settimane. Per placare questa mia sete di sapere e per spegnere questa vena gratuitamente polemica, la playlist di oggi non guarderà in faccia nessuno. O forse sì. Non lo sappiamo, ma non avete bisogno della nostra confusione di prima mattina, anche perché è comunque lunedì, e allora andiamo dritti per la nostra strada, come fossimo al luna park per cinque pezzi dedicati a noi, a voi, a essi.

Jack The Smoker – 5 momenti top

Nel biennio 2015-2016 la scena rap italiana aspettava poche cose con la stessa trepidazione del disco di Jack, che sfornava feat fantastici uno via l’altro e quindi insomma, l’album sarebbe dovuto essere una perla unica ed epocale. Jack uccide in realtà è un ottimo prodotto anche se magari non proprio all’altezza delle (enormi) aspettative, ma ci regala quella che probabilmente è una delle tracce più belle mai sfornate dal rapper milanese. 5 momenti top parla di una raccolta di diapositive mentali, diapositive che rappresentano cinque passaggi fondamentali, i più importanti nella sua vita. Il viaggio è spettacolare perché vengono mischiate più esperienze chiaramente differenti dando bene l’idea di quanta passione ci sia nel suo rap, e quanto effettivamente sia sempre legittimo aspettarsi grandi lavori da Jack.

 

Murubutu – La vita dopo la notte

È successo che l’1 febbraio è uscito il nuovo disco di Murubutu e io me ne sono innamorato al primo ascolto. Avevo già speso qualche parola su Murubutu in una vecchia playlist, ma il nuovo lavoro è un concept sulla notte e mi trovo praticamente costretto a consigliarvelo, perché la sua innata abilità nello storytelling si sposa benissimo con le atmosfere cupe di un lavoro in cui ogni tanto qualche raggio di luna illumina delle vite buie. Questo brano che vi propongo oggi è il secondo singolo estratto, e dà bene la misura della grandezza di questo lavoro già con uno dei commenti sotto il video, “Murubutu l’unico che riesce a farti provare nostalgia per un amore che non hai mai provato?”. Caratteristica propria dei grandi artisti, caratteristica che il prof padroneggia benissimo.

 

Woodkid – Run Boy Run

Terminata la notte, ci tocca alzarci e scrollarci di dosso i sogni belli e quelli brutti, i rimpianti e le speranze per migliorare la nostra vita e il nostro destino. È a questo che serve metter su Run boy run di Woodkid, probabilmente uno dei brani più adatti per l’attività fisica. Quel pazzo di Yoann Lemoine mette insieme una scarica di bpm e un’atmosfera in crescendo che dà un tono di epicità al racconto narrato all’interno del brano, alla forza richiesta a questo ragazzo per superare gli ostacoli della vita e costruire un mondo migliore, perlomeno il proprio. Una battaglia non contro qualcuno ma contro sé stessi, perché le avversità ci saranno sempre, ma toccherà a lui alzare le chiappe e mettersi a correre per potersi guardare indietro, un domani, e pensare di avercela fatta.

 

Still Corners – Midnight drive

Molto spesso nella vita le cose belle arrivano per caso, e per me l’incontro con gli Still corners effettivamente non è stato voluto, ma molto gradito. Li conosco da qualche mese, tempo nel quale ho imparato ad amare Strange pleasures, disco del 2013 in cui è contenuta la meravigliosa The trip (probabilmente il loro brano più iconico), ma anche questa onirica Midnight drive, brano in cui la voce di Tessa Murray sembra disegnare cuoricini in aria mentre ti accarezza i capelli. Il duo è meravigliosamente dreamy e particolarmente delicato nelle sonorità, scelta che ci aiuta a proseguire questo manicomio emotivo che è la playlist odierna, con dei sali-scendi emozionali che ci servono a portare anche nella quotidianità musicale il caos atmosferico che ci troviamo costretti ad affrontare ogni giorno.

 

Noah – Take on Backseat

Le montagne russe sono divertenti, se le si affronta nel modo giusto. Nella vita accadono tante cose, ogni giorno ci possono essere situazioni piacevoli o meno che ci troviamo costretti ad affrontare e sta solo a noi scegliere lo spirito con cui provare a sopravvivere a un altro lunedì, a un’altra settimana, a tutta questa vita. La playlist di oggi la chiudiamo con Noah, il genio che sta dietro il mashup A-ha x Kendrick Lamar, ovvero l’esempio migliore possibile di come si debbano fare i mashup. È tutto bellissimo, tutto perfetto, ogni cosa si incastra in modo naturalissimo. Take on me e Backseat freestyle nascono come due brani diversi, nascono con dei decenni di distanza, e qua sembrano una cosa sola, figli di un solo amore che nonostante diversità e avversità non potrà spegnersi mai. In fondo, anche così si può iniziare una nuova settimana.

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