MESSINA. “Sono lieto di annunciare che incontrerò entro l’anno a Messina il sindaco della città dello Stretto, l’amico Renato Accorinti, in merito alla petizione finalizzata a intitolare una via a Giuseppe Mandanici, trucidato da due killer per via della sua omosessualità. A giorni definiremo la data dell’incontro”.

A scriverlo, sui suoi quattro profili Facebook, è il “massmediologo” Klaus Davi, consulente di Rosario Crocetta quando questi fu sindaco di Gela, che in una prima stesura del post aveva chiamato Accorinti “Giuseppe” invece che Renato.

“Giuseppe Mandanici è una vittima del pregiudizio, proprio come Ferdinando Caristena trucidato dalla ‘Ndrangheta a Gioia Tauro anche lui per la sua omosessualità e alla cui memoria il comune di Gioia ha intitolato una via il 5 novembre scorso. Per questo darò vita a una raccolta di firme affinché la città di Messina gli riconosca una via. Quella Messina il cui sindaco ha destinato ben due edifici confiscati consegnandoli all’Arci Gay e quindi città illuminata e sensibile ai diritti”, aveva scritto qualche giorno prima, preannunciando la raccolta di firme.

Giuseppe Mandanici morì il 13 agosto 1993 a Mazzarrà Sant’Andrea in seguito alle ferite riportate in un agguato ad opera di due killer, che inizialmente si pensò furono assoldati dal padre, il quale non accettava l’omosessualità del figlio. La Corte d’Assise d’Appello, due anni dopo, assolse il genitore per non aver commesso il fatto, sposando in pieno la tesi difensiva dell’omicidio colposo. La derubricazione del reato ha avuto come conseguenza la dichiarazione della Corte di “inammissibilità” della richiesta dell’Arci Gay di costituirsi parte civile in difesa dei diritti degli omosessuali.

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