MESSINA. Si continua a parlare del Ponte, con particolare riferimento alla questione sismica. A farlo è il comitato Invece del Ponte, che in una nota interviene sulla faglia presente sotto lo Stretto a cui fa riferimento anche un disegno contenuto nel progetto del 2011.
«Ogni volta che si parla delle faglie, la società Stretto di Messina e il Ministro Salvini (anche nell’ufficialità della Camera dei Deputati), ripetono le stesse identiche frasi: “Tutte le faglie presenti nell’area dello Stretto di Messina sono note, censite e monitorate”; “I punti di contatto con il terreno dell’opera sono stati individuati evitando il posizionamento su faglie attive”; dalle “circa 400 indagini geologiche, geotecniche, sismiche e rilevazioni puntuali” … “ Risulta rispettato quanto richiesto dalle linee-guida del Dipartimento della protezione civile per la gestione del territorio, in aree interessate da faglie attive e capaci”. A smentire queste affermazioni è lo stesso progetto. Basta guardare il disegno n. PB0010_F0 del PD 2011 emesso da Stretto di Messina ed Eurolink che mostra, adiacente e sottostante alla fondazione del pilone lato Calabria, una faglia segnalata in rosso come “certa”. Dal disegno si evince una distanza di circa 30 metri tra la faglia e il pilone, quando le Linee-guida della Protezione Civile definiscono l’impossibilità di costruire in una zona a cavallo di 160 metri dalla faglia, e lo stesso disegno mostra il movimento della stessa, verso il mare. Anche l’aggiornamento di progetto, col disegno AMW-3010 del 12/09/2024 conferma che il pilone si trova in area di attenzione, suscettibilità e rispetto “faglie attive e capaci” (Database Ithaca e Faglie da cartografia di progetto). Nei disegni del progetto troviamo dunque faglie indicate come certe, attive e capaci, delle quali una passa a circa 30 metri dal pilone, rientrando (come da relazione del Comune di Villa S. Giovanni) nelle aree di inedificabilità a cavallo della faglia definite dalle Protezione Civile: “Zona di Rispetto” (60 mt)/“Zona di Suscettibilità” (160 mt). Il progetto smentisce il Ministro; non appare infatti vero che: “Risulta rispettato quanto richiesto dalle linee-guida del Dipartimento della protezione civile per la gestione del territorio, in aree interessate da faglie attive e capaci”. Il progetto, quindi, non è approvabile», conclude il testo.