MESSINA. Palatracuzzi, Palarescifina, Palarussello, Palamili, palestra Juvara, campo da calcio “N. Bonanno”, il campo da rugby di Sperone, ma anche lo stadio “Franco Scoglio”, villa Dante, il campo da calcio dell’Anunziata, il complesso natatorio Cappuccini e lo stadio “Celeste”. Con una delibera di Giunta del 14 settembre l’Amministrazione comunale aveva disposto le linee di indirizzo per l’utilizzo degli impianti sportivi “di quartiere” per la stagione sportiva 2022-23, permettendo alle società sportive messinesi di presentare istanza e ricevere in concessione per un anno la struttura. A partecipare sono in tutto undici associazioni sportive, alcune delle quali si dividono le attività all’interno e per l’uso della struttura.

Per i singoli eventi, infatti, le richieste per il Palatracuzzi arrivano dall’Asd “Amatori Basket Messina” e dall’Asd “Life Basket Messina”; per il Palamili, che presenta un campo da calcio, dall’Asd “Team Scaletta” e dall’Asd “P.G.S. Luce Messina”. Ma quello più “conteso” è il Palarescifina: l’Asd “Forever Dance”, il Gruppo cinofilo peloritano “Manlio Schipani”, l’Asd “W.F.M.A.K.P.” e l’Asd “TT Top Spin Messina Europe Cup” chiedono l’uso dell’impianto. Per quanto riguarda, invece, il Palarussello, la palestra “Juvara” e il campo da calcio “N. Bonanno”, ci vanno l’Asd “P.C.R. Messina”, l’Asd “Team Volley Messina” e la Polisportiva “Pompei Calcio Messina”.

Il comune di Messina, però, rende note solo le istanze per il Palarescifina dell’Asd “Forever Dance”, per il Palatracuzzi dell’Asd “Amatori Basket Messina” e quelle presentate per il Palamili. Per tutte le altre concessioni d’uso, invece, non si evince la durata.

Quali sono i doveri a cui i concessionari devono ottemperare? Innanzitutto le società devono garantire che i fruitori dell’impianto sportivo siano coperti da idonea copertura assicurativa; poi devono utilizzare l’impianto per la sola attività per cui è concesso; devono rispettare le norme di agibilità e di sicurezza degli impianti; devono osservare scrupolosamente periodi ed orari di utilizzo dell’impianto; devono osservare il divieto assoluto di fumo; devono effettuare la pulizia dell’impianto, subito dopo l’utilizzo; devono prendere visione delle attrezzature di sicurezza e delle vie di fuga; e, infine, devono ottemperare alle prescrizioni in materia di defibrillatore. Inoltre, sulla determina dirigenziale che ufficializza la concessione, in materia di sicurezza si precisa che «l’Amministrazione Comunale non risponde di eventuali ammanchi, furti o incidenti agli utenti degli impianti o a terzi che possano derivare durante l’utilizzo degli impianti» e che «è fatto obbligo al concessionario di individuare il responsabile della sicurezza e degli adempimenti previsti dal Dlgs. Ex 626/94 e sue modificazioni ed integrazioni». Ancora, «il concessionario assume tutte le responsabilità civili e penali connesse all’uso esentando il Comune da ogni responsabilità per fatti avvenuti per qualsiasi causa durante l’utilizzo dei locali concessi e per danni a persone o cose, alla struttura, ai beni e alle apparecchiature installate – si legge ancora sul documento – Il concessionario deve osservare tutte le norme di sicurezza, di igiene, i regolamenti comunali e le disposizioni di legge in materia, applicabili e compatibili con la natura degli immobili in oggetto. Ogni onere funzionale allo svolgimento dell’attività resterà a carico dell’ utilizzatore compresa la vigilanza e verifica della struttura, anche in relazione alle prescrizioni anti Covid-19». Solo per il Gruppo cinofilo peloritano “Manlio Schipani” si aggiunge un onere: «Si evidenzia la presenza ed il transito di mezzi nell’ area esterna per l’effettuazione dei tamponi ASP, pertanto il Gruppo cinofilo peloritano “Manlio Schipani”, avrà cura di evitare interferenze con tale attività predisponendo modalità di accesso e sosta nelle aree esterne senza creare intralcio, precisando che ogni attività funzionale all’ evento nelle aree esterne deve avvenire nel rispetto di ogni prescrizione e regola di prudenza. I relativi oneri per tali incombenze saranno a carico del Gruppo cinofilo peloritano “Manlio Schipani”, che dovrà inoltre ottemperare a tutte le prescrizioni in materia di ordine pubblico scaturenti dalla concomitanza della partita di calcio in orario pomeridiano dell’ “Acr Messina “ in data 22/10/2022».

Nelle linee guida dell’Amministrazione, inoltre, era presente anche il campo da rugby di Sperone Arturo Sciavicco, per il quale esiste una convenzione per l’utilizzo e la gestione tuttora in essere di 15 anni e scadente nel 2032 con l’Unione del Rugby Messina, che raccoglie le società messinesi nella gestione dell’impianto. Tale consorzio praticamente sostiene il 100% delle spese stabilendo una linea di collaborazione tecnica con l’altra squadra di Messina la Lions. Questa estate sono stati effettuati i lavori di efficientamento energetico tramite il 110%. “Proprio ieri abbiamo ricevuto una PEC dal comune nella quale si dà atto del possibile utilizzo polifunzionale dell’impianto e consolideremo un rapporto con l’ACR Messina per l’utilizzo della struttura dalle 14.30 alle 16.30 per gli allenamenti delle giovanili”, spiegano. Con il finanziamento Sport e periferie si è intervenuto sul Palatracuzzi, con altri lavori in programma a Santa Lucia sopra Contesse e Mili. E per quanto riguarda tutti gli altri impianti sportivi, esclusi dalle linee guida? La Lega Pro ha chiesto interventi per 500mila euro al fine di omologare lo stadio “Franco Scoglio” , utilizzato dall’Acr Messina, e di rendere agibili i settori Curva Sud, Tribuna A centrale e laterale e il settore ospiti. Della manutenzione se ne è occupata la Messina Servizi Bene Comune e, insieme al campo di Sperone, fa parte delle concessioni degli impianti maggiori. Fra questi rientrano anche villa Dante (Messina Social City) e il campo a calcio all’Annunziata (ancora Unime). A dicembre del 2021, all’Ateneo messinese era stato affidato per 20 anni anche il complesso natatorio Cappuccini. A gennaio 2022, però, il Cga ha emesso un’ordinanza con la quale sospendeva l’efficacia della sentenza del Tar di Catania, circa la volontà del Comune di revocare la gestione dell’impianto natatorio alla Asd Waterpolo, restituendo, quindi, con immediata efficacia, la gestione dell’impianto, alla società sportiva Asd Waterpolo Messina. Vicenda che aveva fatto discutere perché il Comune ha poi tagliato la fornitura di gas con la conseguenza che la piscina all’aperto è chiusa, mentre quella coperta è inagibile già da tre anni. Per sollecitare l’Amministrazione a trovare una soluzione c’è l’interrogazione dei tre consiglieri comunali di FdI, Dario Carbone, Libero Gioveni e Pasquale Currò, ed è stata avviata anche una raccolta di firme. «La decisione di tagliare il gas alla piscina – aveva spiegato l’ex assessore comunale Francesco Gallo – è stata presa dal direttore generale del comune, basandosi su una serie di circostanze. Questa vicenda, ormai, ha assunto più contorni legali che sportivi. Tra Comune e Asd Waterpolo Messina i rapporti si sono irrigiditi. Vedremo di trovare una soluzione, attraverso proposte transattive». E lo stadio Celeste? La settimana scorsa il Messina è tornato a casa, riprendendo ad allenarsi lì. Questo grazie ad una convenzione con il comune di Messina sia per il Celeste che per il Franco Scoglio: «La società assume, a fronte dell’utilizzo degli impianti, l’obbligo all’adempimento delle seguenti attività: custodia h24, pulizia e manutenzione ordinaria dei locali utilizzati per lo svolgimento delle partite di campionato e degli allenamenti».

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