MESSINA. E’ illegittima l’assunzione di 100 operatori per Messinaservizi, perché pone come limite i età 40 anni. A deciderlo è il Tribunale di Messina ordinanza del 17 giugno 2020. Contro la partecipata del Comune di Messina adesso si scagliano il consigliere comunale Libero Gioveni e il Fronte popolare autorganizzato Sicobas.

“Per il Tribunale di Messina la scelta di assumere da parte di MessinaServizi n. 100 operatori mettendo il limite di età di 40 anni è discriminatoria! Lo stabilisce l’ordinanza del 17 giugno 2020 – scrive Gioveni – Lungi da me il voler mettere il classico dito nella piaga, né tanto meno il voler sollevare questioni di legittimità rispetto ad assunzioni ormai avvenute (per questo valuteranno altri organi), ma in virtù di questa ordinanza non posso non esprimere il mio rammarico per ciò che avevo puntualmente evidenziato l’anno scorso all’atto della pubblicazione dell’avviso pubblico da parte della società e, nel contempo, preoccupazione per le conseguenze che ne potranno scaturire“.

“Ecco in sintesi cosa avevo rappresentato al Presidente Lombardo nell’agosto 2019 – ricorda il consigliere comunale – i limiti di età, per espressa disposizione normativa (Legge Bassanini), anche alla luce delle pronunce della Corte di Giustizia Europea, devono essere inseriti nel Regolamento organizzativo dell’Amministrazione che indice la selezione e devono essere soprattutto adeguatamente motivati (proprio per il principio di “non discriminazione”) in ragione dell’attività da svolgere e delle funzioni da espletare. I limiti riguardano, però, principalmente la necessità di garantire oltre l’idoneità al servizio da svolgere, la disponibilità a svolgere tale servizio almeno per parecchi anni prima della pensione, principio questo evidentemente condivisibile per rapporti di lavoro a tempo indeterminato e non certamente per un periodo lavorativo di soli 12 mesi. Beh, io non so cosa adesso potrà accadere, ma è evidente che adesso ci si dovrà assumere la responsabilità di scelte fatte forse con troppa superficialità e un pizzico di presunzione”.

Così, invece, interviene il Sicobas. Di seguito la nota integrale:

Il Piano Industriale di Messina Servizi si è dimostrato fallimentare, oltre che limitato nella progettualità.

Lo scorrimento della graduatoria del Bando che prevedeva 100 operatori ecologici per assunzione a 12 mesi, oggi invece è salito a 150 lavoratori, ritenuto dalla Corte del Conti attraverso la delibera n.31/2017  illegittime le assunzioni a scorrimento di una graduatoria a tempo determinato, in quanto alimentano precariato.

Un bando concepito male da principio, con requisiti discriminatori e da quanto stabilito dal Tribunale di Messina con ordinanza del 17.6.20, anche l’illegittimo della clausola del bando relativa al requisito dell’età tra 18 e i 40 anni e la conseguente esclusione di  lavoratori e lavoratrici  dalla partecipazione alla selezione pubblica per l’avviamento al lavoro di 100 operatori ecologici (I Livello retributivo del CCNL) alle dipendenze di MessinaServizi Bene Comune S.p.A., indetta dal locale Centro per l’Impiego.

Tra i principi affermati nella suddetta decisione vi è quello della  sussistenza di un vero e proprio “diritto all’assunzione” ed  a giudizio del Tribunale,  costituisce una immediata e diretta applicazione del principio di diritto stabilito dalla L.127/97 (art. 3) secondo cui  la partecipazione a Pubblici Concorsi non è soggetta a limiti di età “salve deroghe dettate da regolamenti delle singole amministrazioni connesse alla natura del servizio o ad oggettive necessità, ma in questo caso la relativa clausola è ritenuta illegittima per motivazioni  insussistenti nella fattispecie in esame”.

Il Bando infatti ha previsto un limite di età che ha impedito a tantissimi padri e madri di famiglia di poter accedere alla graduatoria.

A Tutto questo si aggiunge che sempre nello stesso Bando pubblicato il 19 agosto 2019 Prot. n. 27511 per assunzioni n. 100 operatori ecologici per 12 mesi,  non è stata prevista una riserva per coloro che di recente erano stati  formati come operatori ecologici qualificati, attraverso  borse di lavoro finanziate con soldi pubblici.

Pertanto il  Comune di Messina avrebbe quindi sperperato denaro pubblico, al fine di sfruttare manodopera a basso costo per lo svolgimento di  mansioni utili a Messina Servizi, salvo poi non considerare minimamente i soggetti formati e pronti a svolgere il lavoro, nel momento delle assunzioni.

A nostro avviso un utilizzo insensato di denaro pubblico che potrebbe essere giudicato dal Tribunale come danno erariale.

Di recente leggiamo che gli Assessori  Minutoli e  Musolino hanno annunciato che grazie al nuovo Contratto di Servizio che allargherebbe le competenze di MessinaServizi Bene Comune S.p.a. si andrebbe a  chiudere la stagione degli appalti estemporanei atti a svolgere la cura del verde ed altri servizi di pubblica utilità.

In virtù di questo diciamo che anche se in ritardo forse la Giunta Comunale ha capito che direzione prendere. Ma è chiaro però che questo deve rimettere un focus sull’organico di Messina Servizi che già risulta essere insufficiente.

Riteniamo, dunque, che sia il momento di passare dalle parole ai fatti e concretizzare quanto annunciato dalla Giunta De Luca, attraverso la pubblicazione di un nuovo Bando Pubblico, ma che stavolta abbia dei requisiti non discriminatori né illegittimi per limiti di età, che non creino altro precariato, e soprattutto che tengano conto degli operatori ecologici qualificati attraverso Borse Lavoro.

Al centro delle nostre richieste ci sono percorsi di formazione, la realizzazione di progetti sociali utili ai territori, la continuità di un salario o un reddito per rendere la vita di centinaia di disoccupati più dignitosa in una città come quella di Messina, dove aumentano i profitti dei pochi. Siamo lavoratori precari, licenziati, disoccupati, masse impoverite del tutto sfiduciati dal sistema economico, l’emigrazione dai nostri territori, contro la rassegnazione.

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