MOTTA D’AFFERMO.  «Tante, troppe notizie false sulla Piramide di Motta D’Affermo, e l’amministrazione comunale dice basta». Inizia così la lunga nota inviata alla stampa dal sindaco del comune nebroideo, Sebastiano Adamo, che commenta le voci sull’opera d’arte realizzata dal maestro Mauro Staccioli, balzata al centro della cronaca nera di tutta Italia per la storia della tragica scomparsa di Viviana Parisi e del piccolo Gioele e diventata, suo malgrado, una sorta di simbolo del misticismo.

Cosa che il sindaco smentisce con tutte le sue forze, respingendo ogni illazione giornalistica “volta a creare il sospetto, in forma velata o esplicita, su frequentazioni della scultura in ambito di speculazioni esoteriche e/o di pratiche occultistiche”: «Tutta la comunità di Motta d’Affermo manifesta un dissenso e un ammonimento in riferimento ai recenti fatti di cronaca che hanno tragicamente investito la famiglia Mondello per la scomparsa della signora Viviana Parisi e del piccolo Gioele, famiglia alla quale si esprimono pubblicamente sentimenti di umana vicinanza e solidarietà, a seguito della divulgazione di notizie approssimative, imprecise e tendenziosamente volte a suscitare un interesse morboso», scrive il primo cittadino, che si scaglia contro “una informazione fuorviante che ha tentato di sporcare e mistificare un luogo di universale bellezza come la contrada Belvedere dove è stata installata la Piramide 38° parallelo, che non è – prosegue – un opera mistica ma una delle più grandi strutture architettoniche riconosciute a livello internazionale del maestro Mauro Staccioli”.

Il sindaco Adamo spiega quindi cosa sia davvero la Piramide, “lontana, anzi lontanissima, da una sorta di culto al di là di ogni immaginazione che si era scatenato in questi giorni, con un simbolismo che a volte richiamava in maniera del tutto fuorviante anche il satanismo”: “Si tratta come detto di un’installazione monumentale del grande artista contemporaneo Mauro Staccioli, voluta fortemente dal mecenate Antonio Presti, realizzata tra il 2008 e il 2009 con la collaborazione del Comune di Motta d’Affermo. È stata inaugurata il 21 marzo del 2010 ed è stata integrata per volontà dello stesso mecenate Antonio Presti nel circuito di opere d’arte contemporanea denominato ‘Fiumara d’Arte’, la stessa che per i suoi contributi di altissimo valore culturale e per le molteplici iniziative di promozione sociale intraprese dal suo ideatore e fondatore, è stata insignita dall’apprezzamento ufficiale e pubblico del presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, riconosciuta come ‘percorso turistico-culturale” dalla Legge Regionale 1 febbraio 2006 n° 6, e, infine, introdotta con Decreto Dirigenziale n° 4545 del 27/09/2018 emanato dall’assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana tra i “Luoghi della Cultura” della Regione Siciliana».

«La “Piramide 38° Parallelo” – prosegue la nota – è sorta, secondo le intenzioni dell’artista Staccioli e del mecenate Presti, come segno artistico di bellezza, di concordia e di pace rispetto alla contrapposizione che, dall’altra parte del globo, sullo stesso tracciato convenzionale del 38° parallelo, vede ancora contrapposte le due Coree, con i riflessi geopolitici che anche odiernamente mettono a repentaglio le sorti dell’umanità; la scultura, pertanto, vuole essere monito ed invito ad elevare lo sguardo verso l’infinito e a coltivare la conoscenza come unico baluardo della libertà la dimensione dell’installazione monumentale, con la feritoia che si apre lungo lo spigolo occidentale e che al tramonto consente d’inondare il suo interno di luce ha indotto il mecenate Antonio Presti alla geniale istituzione del “Rito della Luce”, cosi denominato perché tenuto annualmente in concomitanza del solstizio d’estate (giorno più lungo dell’anno), e consistente nel raduno di scultori, pittori, poeti, designer, attori, performers cantanti e intellettuali che, in un atto di collettiva condivisione, insieme a persone comuni, esprimono tutti i loro talenti declinandoli in varie forme d’arte».

 

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