Torna libera Carola Rackete. Il gip di Agrigento non ha convalidato infatti l’arresto della comandante della Sea Watch, nei confronti della quale non è stata disposta alcuna misura cautelare. La Procura aveva chiesto la convalida del provvedimento e il divieto di soggiorno in provincia di Agrigento. Secondo quanto si apprende dall’Ansa, per il gip non sussisterebbe il reato di resistenza a nave da guerra,  in quanto la motovedetta della Finanza speronata dall’imbarcazione della ong non sarebbe una nave da guerra. Caduta anche la resistenza a pubblico ufficiale, perché l’indagata avrebbe agito in adempimento di un dovere.

Furiosa la reazione di Matteo Salvini: «Per la magistratura italiana ignorare le leggi e speronare una motovedetta della Guardia di Finanza non sono motivi sufficienti per andare in galera. Nessun problema: per la comandante criminale Carola Rackete è pronto un provvedimento per rispedirla nel suo Paese perché pericolosa per la sicurezza nazionale”.

«Non ho parole. Cosa bisogna fare per finire in galera in Italia? – commenta ancora il vicepremier su Facebook – Mi vergogno di chi permette che in questo paese arriva il primo delinquente dall’estero e disubbidisce alle leggi e mette a rischio la vita dei militari che fanno il loro lavoro. Se stasera una pattuglia intima l’alt su una strada italiana chiunque è tenuto a tirare diritto e speronare un’auto della polizia. Pessimo segnale signor giudice».

Solidarietà a Carola Rackete è stata espressa invece dai banchi del Parlamento europeo a Strasburgo, da parte di alcuni eurodeputati. “Liberate Carola”, “Il soccorso non è un crimine”, si legge in alcuni manifesti esposti in aula alla prima seduta plenaria.

La notizia della liberazione della comandante della nave olandese gestita dalla ong tedesca è stata accolta con un’ovazione dalla folla che stava manifestando a Palermo, davanti all’ingresso del porto, a sostegno della capitana.

 

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