MESSINA. Il Comitato No Ponte Capo Peloro e l’Associazione Culturale Ambientalista “La Città dello Stretto” hanno inviato lo scorso lunedì un’articolata memoria alla Corte dei Conti, contenente osservazioni critiche alla Delibera CIPESS n. 41/2025. Nella documentazione, redatta con il contributo dell’ambientalista Gianni Mento, vengono evidenziati gravi vizi di legittimità dell’intero iter progettuale, con particolare riferimento alla mancata tutela delle aree coinvolte dal progetto del Ponte sullo Stretto, sottoposte a vincoli paesaggistici e già dichiarate di notevole interesse pubblico da normative regionali e nazionali.
Tra i punti critici segnalati: Assenza di una Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.) adeguata, Mancanza di concertazione con le autorità regionali, Parere negativo della Soprintendenza di Messina, che ha definito la documentazione presentata come “lacunosa e inadeguata, Violazione di normative europee, in particolare quelle in materia ambientale. Il Comitato chiede pertanto alla Corte dei Conti di non procedere alla registrazione della delibera CIPESS e di valutare la legittimità delle norme sottese al progetto, al fine di salvaguardare un patrimonio paesaggistico di valore costituzionale.
Osservazioni anche sulle opere ferroviarie a Contesse: lo scorso settembre, il Comitato ha inoltre presentato osservazioni dettagliate sul progetto delle opere ferroviarie di connessione al Ponte previste nella zona di Contesse, in collaborazione con altre associazioni ambientaliste.
Questa iniziativa si inserisce nel quadro di una opposizione pluriennale e coerente al progetto del Ponte sullo Stretto, portata avanti attraverso cortei, manifestazioni e azioni legali, nettamente diversa dalla posizione dell’amministrazione comunale di Messina, la cui linea risulta – a giudizio del Comitato – ambigua, debole e contraddittoria.
Nel comunicato si sottolinea infatti come le osservazioni presentate dal sindaco contengano riferimenti secondari e poco incisivi – come interferenze con una villetta progettata con fondi di “democrazia partecipata” o aree già oggetto di contenzioso – che non affrontano il nodo centrale: è come vedere la pagliuzza senza accorgersi della trave nell’occhio ovvero l’impatto devastante dell’intero progetto del ponte sullo Stretto sul territorio.
«Altro che sostenere a parole la campagna “Salva Contesse” o chiedere timidamente che Messina sia protagonista – dichiarano polemicamente i rappresentanti del Comitato nei confronti del sindaco – “qui c’è da salvare l’intera città e il suo paesaggio con atti concreti ed incisivi opponendosi senza se e senza ma al progetto del Ponte sullo Stretto, che continua ad avanzare in un clima di propaganda e senza reale confronto con la cittadinanza.»