HANNO LASCIATO il porto di Bengasi nella notte i due pescherecci della flotta di Mazara del Vallo ‘Medinea’ e ‘Antartide’ con 18 uomini di equipaggio, liberati ieri dal governo del generale libico Haftar. Il ritardo è stato causato dalla necessità di ricaricare le batterie delle imbarcazioni rimaste ferme dopo il sequestro avvenuto il primo settembre scorso. La partenza è stata comunicata dal comandante del motopesca ‘Medinea’, Pietro Marrone, al suo armatore. Le due imbarcazioni faranno adesso rotta verso Mazara; l’arrivo è previsto nella giornata di domenica.

«La liberazione dei nostri pescatori in Libia è sicuramente una bella notizia. Avevamo detto che li avremmo riportati in Italia prima di Natale. E ce l’abbiamo fatta. Non si può fare polemica su tutto. Davanti a questi risultati l’Italia deve mostrarsi unita. Sono questi i risultati che devono renderci orgogliosi. Ringrazio il corpo diplomatico, l’Aise e tutti i servitori dello Stato che hanno contribuito all’operazione. È stata una giornata intensa, ma ora continuiamo a lavorare per ripartire. Il 2021 dovrà essere l’anno in cui ci riprendiamo la nostra libertà», ha scritto ieri sera su Facebook il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio.
«Ce l’abbiamo fatta, ce l’abbiamo fatta! Mio figlio e tutti gli altri pescatori stanno tornando. Ringrazio tutti: Conte, Di Maio, il sindaco, il vescovo, i giornalisti. Non ho parole per riuscire a esprimere tutta la felicità di una mamma e di una nonna che finalmente, dopo 108 giorni, può riabbracciare suo figlio», ha commentato all’Ansa Rosetta Ingargiola, 74 anni, mamma di Pietro Marrone, comandante di uno dei pescherecci. 
«Sono stati 108 giorni da incubo che finalmente sono finiti. È un bellissimo regalo di Natale per me e per tutti i familiari dei 18 pescatori. Non vedo l’ora di riabbracciare mio figlio», ha commentato invece Nuccia Giordano, madre di Giacomo Giacalone. (Fonte Ansa)
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