MESSINA. “Nell’eterna attesa di discutere nel merito e quindi approvare il PGTU che ormai sembra rappresentare un alibi quando si tenta di cambiare o proporre qualcosa in tema di viabilità cittadina (e che di fatto invece sta rappresentando un ostacolo visto che l’attesa frena l’adozione di nuovi possibili provvedimenti), mi chiedo come si faccia a non capire che la pista ciclabile urbana, così come è stata concepita, risulti del tutto inutile e pericolosa”.

Con queste parole, il consigliere comunale Libero Gioveni, capogruppo di Fratelli d’Italia, dopo aver chiesto in più occasioni in passato la rimozione della pista ciclabile in centro città targata Accorinti, insiste adesso nel rivalutare la  fattibilità della sua proposta.

“Pur essendo concettualmente favorevole all’idea di disporre di uno spazio per il
percorso delle biciclette (certamente apprezzabile quello di via Consolare Pompea prolungato fino a S. Agata che però necessita essere messo in sicurezza in molti tratti) – spiega Gioveni – ritengo che il percorso ciclabile realizzato 6 anni fa sul corso Cavour, in via Cesare Battisti e in via Garibaldi, abbia deluso le aspettative, se non altro perché pressoché inutilizzato dai cittadini, forse poco avvezzi all’uso della bici in città.

Occorre anche ammettere – prosegue il consigliere – che l’anarchia e l’inciviltà che regnano incontraste nelle nostre strade, rendono tutta la situazione viaria (ivi compresa quella afferente al percorso ciclabile) davvero ingestibile.

Nelle mie richieste di eliminare la pista ciclabile urbana, infatti – rimarca Gioveni – ho sempre riportato l’esempio della caotica via Cesare Battisti nel tratto compreso fra la via Cannizzaro e la via Garibaldi, dove a causa della perenne doppia fila sul lato destro della carreggiata, che mal si coniuga certamente con gli spazi già sottratti al transito delle autovetture dalle previste corsie de gli autobus e delle biciclette, si è praticamente trasformata in una strada ad un’unica corsia.

Non si può più mantenere, quindi, questo inutile spazio sottratto alla carreggiata, a meno che non si garantisca per almeno 12 ore  giornaliere un presidio fisso di vigili urbani, e questo è praticamente impossibile.

Se poi a tutto questo si aggiungono – conclude Gioveni – i potenziali pericoli che incombono per i ciclisti che transitano senza alcuna protezione proprio a ridosso della corsia dei bus (persino lo stesso ex sindaco Accorinti ne rimase vittima in una occasione, ferendosi), non si può non valutare concretamente la possibilità di eliminare del tutto un percorso ciclabile in pieno centro evidentemente superfluo e deleterio”.

Subscribe
Notify of
guest

2 Commenti
meno recente
più recente più votato
Inline Feedbacks
View all comments
Gino
Gino
30 Ottobre 2020 11:42

L.G:”La pista è sottoutilizzata e sottrae spazio alle macchine in doppia fila”. Il resto del mondo:”eliminiamo le macchine in doppia fila”; L.G:” no, eliminiamo la pista ciclabile!”.

marco
marco
2 Novembre 2020 8:29

Io direi il resto del mondo pensa “eliminiano le auto dalla citta'” noi facciamo il contrario. Non serve eliminare le piste ciclabili, tanto nessuno le rispetta, ma convertire le corsie preferenziali in corsie per autobus e bici. Eliminiamo il tram ed al suo posto mettiamo una corsia preferenziale per autobus e bici.