MESSINA. “Sbaraccata” circa un anno fa con l’assegnazione di una casa ai residenti, la ex baraccopoli del quartiere di Santa Chiara, nella rione di Giostra, è diventata una discarica a cielo aperto, con la spazzatura dentro le baracche vuote che continua ad aumentare ogni giorno di più.

A segnalarlo è un abitante della zona, che evidenzia proprio come le abitazioni abbandonate siano diventate veri e propri “cassonetti di ingombranti o qualsivoglia rifiuto tossico per quei cittadini incivili che non rispettano le regole dell’indifferenziata“, spiega, lanciando anche un appello: “In questa zona gli abitati rischiano di perdere la salute se dovesse scoppiare un incendio all’interno di queste baracche: tra eternit, ingombranti e sacchetti di spazzatura. Fate qualcosa al più presto che qui rischiamo molto”.

E in effetti, a fine 2020, esattamente la mattina del 27 dicembre, era divampato un piccolo incendio proprio in una delle baracche del quartiere di Santa Chiara, in prossimità del bivio che conduce alla salita di Tremonti. E un altro di lieve entità, era scoppiato, sempre nella stessa zona, nel settembre dello stesso anno.

L’intera area, compreso anche il quartiere di Fondo De Paquale, era stata oggetto anche di una nota da parte del consigliere della V Municipalità, Franco Laimo, che ieri ne chiedeva proprio una riqualificazione: “Qualche tempo fa, durante una seduta della VI Commissione, avevamo chiesto al presidente Arismè, Marcello Scurria, quando fosse prevista la rimozione delle baracche. Ci ha risposto che l’intenzione era quella di bonificare la zona, ma non ci ha saputo dare delle tempistiche”. “L’area era stata sbaraccata tempo fa, ma erano rimaste solo tre famiglie, a cui le case sono state assegnate ad ottobre del 2020”, ricostruisce il presidente della Quinta circoscrizione Ivan Cutè.

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