MESSINA. Sono 96 consiglieri di quartiere e, spalmati sulle sei circoscrizioni cittadine, ci sono costati soltanto per il mese di gennaio 63 mila 860 euro. Una cifra che nei 12 mesi sfiora il milione di euro, considerando che a gennaio si lavora di meno (aggiornamento del 15 maggio). Va peraltro integrata con la spesa dei presidenti, con un’indennità che in base al reddito può variare da 500 a 1400 euro.

I gettoni di presenza da corrispondere ai quartieri vedono, poi, un notevole oscillamento tra le circoscrizioni: se la prima totalizza gettoni di presenza per 13 mila e 500 euro, e la terza segue con 13 mila 400, i numeri precipitano, invece, nella quinta circoscrizione che nel mese di dicembre ha chiesto per i 16 consiglieri (sono 16 in tutti e sei i quartieri) gettoni di presenza per l’ammontare di 6 mila 589 euro appena.

Meno della metà della prima e la terza. È la quinta a lavorare troppo poco o nelle prime due non manca la corsa al gettone?

“Dal momento della mia elezione è stato mio costume convocare sedute solo per estrema necessità”, risponde Santino Morabito, presidente del quinto quartiere cioè il più contenuto nelle spese.

“Una corsa al gettone non c’è”, spiega Enzo Messina, presidente della prima circoscrizione, la più onerosa per le casse comunali. E continua: “Addirittura per evitare di dover pagare gli oneri riflessi, abbiamo cercato di ridurre tutto in due giorni: due consigli e due commissioni  in pochi giorni così da evitare di pagare pure i contributi”.

Ma allora perché una cifra così alta rispetto al quinto quartiere? “Nel primo contiamo 21 villaggi, da Giampilieri a Tremestieri, ad Altolia e Pezzolo. Tra fognature, buche, torrenti non puliti: una scaletta di impegni onerosa e si consideri che prendo al netto 539 euro. Anche se l’anziano di Altolia chiede la riparazione di una lampadina io scappo. Mentre i risultati sono al di sotto delle nostre aspettative ma questo dipende dal rimpallo di responsabilità tra le Istituzioni: tra Regione e Comune, per esempio”.

I quartieri, dunque, impegnano. E costano. Mentre producono pochi risultati. Da Giampilieri ad Orto Liuzzo i consigli sono organi di rappresentanza di un territorio molto frammentato. E frammentati sono i numeri che producono. C’è chi prende il massimo: 946 euro. Chi non prende nulla perché non si è mai visto. Ecco i gettoni che hanno ottenuto nel mese di gennaio. I consiglieri che hanno registrato più presenze e chi ne ha fatte poche se non nessuna.

 

La prima circoscrizione raggiunge un totale di 13 mila 519 euro. Francesco D’Urso ha registrato 31 presenze per un gettone di 946 euro. Stesso importo per Salvatore D’Angelo con 30 presenze. Numeri che non sembrerebbero coincidere con quanto raccontato da Messina: due consigli e due commissioni in due giorni per un mese non raggiungono più di 20 occasioni, nel primo quartiere però i consiglieri firmano 31 volte. Sono 13 presenze, il numero più basso, per un importo di 437 euro, invece, per Giuseppe Leonardo.

 La seconda circoscrizione incassa 11 mila e 531 euro di gettoni. Incassa le maggiori presenze di Carmine Scarpati, Rosario Santoro, Giampiero Terranova e Giuseppe Crimi tutti per un importo di 941 euro avendo preso parte a consigli e commissioni 28 volte. Orazio Gemelli invece non riceve un centesimo non essendosi mai presentato – modifichiamo l’articolo sabato alle 21, per inserire le dichiarazioni di Gemelli: “Mi sono assentato per gravi problemi di salute, chiunque mi conosca, sa con quale serietà io ricopra il ruolo di consigliere” -. Ma è l’unico, dopo di lui la presenza più bassa è di 11 partecipazioni di Placido Cariolo e Davide Siracusano.

La terza circoscrizione arriva a quota 13 mila 402. Il massimo delle presenze sono di Giovanni Carbone e Salvatore Pollara con 31 partecipazioni per un importo di 946 euro. Non si presenta mai, invece, Giuseppe Iannello, che però specifica: “Sono stato in malattia dal 28 dicembre al primo febbraio, in seguito ad incidente stradale, per questo motivo mi sono assentato sia dal lavoro che dalle sedute del quartiere, altrimenti partecipo regolarmente alle sedute di Commissione e di Consiglio, cercando di rappresentare al meglio tutti gli abitanti della Circoscrizione” (modifica del 6 marzo alle 17.20). Oltre Iannello quello che presenzia meno con 18 partecipazioni è Giovanni Veneziano che raccoglie un gettone di 605 euro.

La quarta circoscrizione. I numeri si abbassano dalla quarta circoscrizione in poi che totalizza soltanto 10 mila 523 euro. Nessun assenteista per il quartiere del centro città. La presenza più bassa è di Marco Marchetti che ha firmato soltanto 4 volte tra consigli e commissioni per un importo di 104 euro. Dopo di lui Francesco De Pasquale con sette presenze e un gettone di 235 euro. Sono 24 firme invece per: Giovanbattista Caruso, Matteo Grasso, Maurizio Guanta, Nicola Lauro, e Alessio Mancuso, che portano a casa un gettone di 806 euro.

La quinta circoscrizione. Spese bassissime per il quartiere centro-nord e che ingloba Giostra e Tremonti, la cifra paragonata agli altri quartieri pare irrisoria: soltanto 6 mila 589 euro. La più alta presenza raggiunge le 15 firme, per un importo di 504 euro. I più attivi della quinta circoscrizione sono: Paolo Barbera, Giovanni Bucalo e Francesco Mucciardi. Solo otto presenze per Angela Capillo e Giuseppe Giubrone che totalizzano un gettone di 268 euro.

La sesta circoscrizione pure costa poco ai contribuenti: 8 mila 304 euro in tutto. Qui i più attivi firmano 20 presenze per un gettone di 672 euro e sono: Saverio Arena, Nunzio Cardullo, Antonio Lambraio e Paolo Maggio. Solo due presenze invece per Giovanni Previti e cinque per Massimo Costanzo per un gettone rispettivamente di 67 euro e di 168.

Dalla prossima legislatura i consiglieri non saranno più 16 ma 9, più i presidenti. Saranno di meno ma avranno più responsabilità amministrative, tanto che il presidente di quartiere diventerà una sorta di sindaco.

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