BROLO. “Cancelleri mi invita ad un confronto, ma lui non ha mai amministrato neanche un condominio quindi in cosa dovrei confrontarmi con lui? Le mie mani hanno gestito 930 miliardi di lire in 10 anni: Ho amministrato per tanti anni una delle provincie più grandi del Sud Italia (Catania, ndr.) e l’ho portata ai primi posti per indice di gradimento e vari altri parametri di qualità e non so com’è fatto un avviso di garanzia. Io non ho uno slogan: il mio slogan è la mia storia personale”.

Nello Musumeci posa il fioretto e imbraccia la clava in vista delle ultime due settimane di campagna elettorale, iniziando a menare fendenti verso l’avversario più accreditato nella corsa alla presidenza della regione, Giancarlo Cancelleri. E lo fa dal palco di Brolo, ospite di Nino Germanà che al Palatenda, ieri sera, ha lanciato la sua campagna elettorale. Della Partita sarebbe dovuta essere anche la parlamentare nazionale Nunzia Di Girolamo, che però a Brolo non c’è mai arrivata. A dare man forte a Germanà c’era invece nanni Ricevuto, ex presidente della Provincia di Messina. Il mattatore, comunque, è stato Musumeci: “Dopo cinque anni di disamministrazione di questa Regione, non possiamo permetterci di consegnare la Sicilia nella mani di gente improvvisata. Non hanno ancora gestito nulla e già vari loro rappresentanti sono indagati. La sorella di Cancelleri è stata eletta deputata con 60 voti, mia sorella vive con la pensione sociale. Se vinco, questa sarà la mia ultima esperienza politica, dunque ho un solo obiettivo: migliorare questa terra e restituirla meglio di come la trovo. La politica non può fare contenti tutti, non mi farò tirare dalla giacca, soprattutto da quei politici impresentabili che dovevano essere esclusi dai partiti”.

A concludere la serata è stato proprio Germanà, visibilmente commosso: “Sono abituato a parlare spesso in pubblico ma quando mi trovo di fronte il mio paese, non è facile trattenere le emozioni. Io non chiedo voti in giro per i negozi, spero e penso di meritare la preferenza: se verrò eletto, continuerò a fare quello che ho fatto durante questo mandato. Cito soltanto alcune delle cose di cui vado orgoglioso: dal salvataggio dell’ospedale Piemonte, ora accorpato all’IRCCS Neurolesi, che porta la mia firma grazie all’aiuto del ministro della Salute Beatrice Lorenzin al disegno di legge sull’autonomia finanziaria dei parchi aercheologici e l’istituzione di quello di Tindari, dalla riapertura del Museo Regionale di Messina, dopo 30 anni di stasi alla creazione di una classa dirigente giovane e ancora tantissime interrogazioni parlamentari e proposte di legge. Sarà vicino – ha continuato Germanà – soprattutto ai sindaci, che spesso nello Stato non trovano un alleato, ma un nemico”.
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