MESSINA. C’è anche un po’ di Messina nella speciale classifica stilata da Dissapore, il portale online dedicato al gusto e alla buona cucina che ha selezionato i migliori ristoranti siciliani del 2017, fra i quali anche “La Marina di Nettuno”, che fa il suo ingresso nella top 25 con un punteggio di 66/100. A fare la parte del leone, fra i locali della provincia, è Taormina, con due segnalazioni (Principe di Cerami, al 4°, e La Capinera, al 7° posto), mentre Rocca di Caprileone si piazza alla 23 posizione con L’Antica Filanda.

“Alla meritata fama della cucina domestica messinese fa da contraltare la modesta scena dei ristoranti“, scrivono i redattori della classifica, che decidono di inserire al 24° posto il locale dello chef Pasquale Caliri. “Cucina pop con qualche azzardo ma elaborata e dai gusti decisi che permette tra alti e bassi di mandare a memoria alcuni piatti, in particolare di pesce. Come ad esempio la grigliata di calamaro su cous cous al nero sotto una cloche di erbe aromatiche”, si legge nel giudizio su “La Marina di Nettuno”, superata di appena un punto (67/100) dall’Antica Filanda di Rocca di Caprileone, altra new entry, premiata per i piatti dedicati al suino nero siciliano, carne spesso maltrattata nei ristoranti dell’isola: “Vi piacerà sia alla griglia, cottura che mantiene il sapore selvaggio, sia nella versione più elaborata – si legge nella recensione – La conformità con gli intenti gastronomici dichiarati è tutto in questo ristorante, non aspettatevi ambientazione o servizio paragonabili agli altri locali di questa classifica”.

Per trovare un altro locale “messinese” bisogna risalire al 7° posto, dove si piazza La Capinera dello chef Pietro D’Agostino (voto 81/100). Questo il giudizio :”Cucina estrosa con il pesce in primo piano quella di Pietro d’Agostino –ricercatore ossessivo di ingredienti originali– che per la Sicilia orientale rappresenta una certezza. Ma La capinera perde una posizione rispetto al 2016, e anche un po’ di personalità, a causa di alcune scelte consapevoli prese durante la recente ristrutturazione, come la sparizione dei tovagliati o gli impiattamenti inutilmente leziosi”. A colpire i redattori il servizio estivo in terrazza, “che resta un piacere assoluto”.

Posizione di riguardo, al quarto posto, per il Principe di Cerami dello chef Massimo Mantarro, che per appena un punto (88/100) non riesce a piazzarsi sul podio. 

Di seguito la recensione dei redattori:

“Dentro un convento trasformato fin dal 1896 in albergo dove oggi pernottano sfarzosamente sceicchi e milionari, il ristorante del Principe di Cerami mantiene l’opulenza e il servizio del posto più chic dell’isola, e molte possibilità di scelta, dal meraviglioso carrello dei formaggi alla carta dell’acqua, fino alla sconfinata varietà dei pani. Quando fa caldo la terrazza offre refrigerio e una vista incantata su Taormina, in inverno tende, moquette e rivestimenti vi faranno sentire al centro di una favola. Il “calamaretto di paranza con patate e pomodori datterini alla ghiotta messinese” è il piatto da non mancare. E ancora: giacca obbligatoria per gli uomini, carta di credito richiesta alla prenotazione, menu degustazione da duecento euro con abbinamento vini, il più costoso di Sicilia. Per il Principe di Cerami questo è un anno di transizione: è stata appena avviata una ristrutturazione che trasformerà l’albergo in hotel stagionale, sempre con standard elevati”.

I primi tre posti in classifica se li aggiudicano la Locanda Don Serafico di Ragusa (chef Vincenzo Candiano), medaglia di bronzo, il pluristellato Il Duomo, sempre a Ragusa, dello chef Ciccio Sultano, e al primo posto La Madia di Licata, con Pino Cuttaia ai fornelli.

Qui la classifica completa.

 

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