MESSINA – Il flusso di droga che dalla ex Jugoslavia arrivava fino a Messina è stato al centro del processo d’appello dell’operazione “Traffic Maria”, l’ indagine del 2002 che permise ai carabinieri del Reparto operativo di stroncare un’organizzazione internazionale dedita al traffico di sostanze stupefacenti che riforniva di droga il mercato messinese.
Il processo d’appello era nei confronti di 24 imputati, per nove i giudici hanno ridotto la condanna , per sei conferma, due le prescrizioni e sette le assoluzioni. Questa le condanne: Bejtulah Dzemailji 10 anni 6 mesi in continuazione con una sentenza del gup di Reggio Calabria del 4 dicembre 2002, Alija Hada 10 anni e 2 mesi, Gzim Idriz 10 anni e 2 mesi, Santo Lombardo 6 anni e 8 mesi, Enverv Mederizi 6 anni e 8 mesi, Fatljum Mederizi 8 anni, Maria Scandurra, 6 anni e 8 mesi, Rosario Terranova 10 anni e 2 mesi, Gianluca Tassone 10 anni e 2 mesi.
Per alcuni i giudici hanno concesso le attenuanti generiche. Sono stati invece assolti Caterina Adzovic, Mario Adzovic, Fatima Mederizi, Suzana Mederizi, Pietro Leo, Vincenzo Trimboli e Giuliano Panetta. Prerscrizione per Roberto Dzemaili e Ljumturje Dzemaili. Infine conferma nel resto  per Sejladin Gashi, Benfik Toska, Faruk Mederizi, Danilo Benincasa, Batho Ahmetovic e Samir Saiti. Il processo di primo grado si era concluso il 10 luglio 2014 con 25 condanne e 29 assoluzioni. 
Secondo l’accusa l’organizzazione riforniva in modo imponente e con continuità il mercato messinese di marijuana, hashish e cocaina. L’organizzazione aveva la sua base principale nella penisola del Cataro, nell’ex Jugoslavia da dove partivano ingenti quantitativi di droga verso la Puglia e la Sicilia. Secondo l’accusa a Messina la droga transitava in due appartamenti di via Marco Polo a Contesse e poi ceduta agli spacciatori.
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