MESSINA. Mentre si attende che il medico legale, Patrizia Napoli, cominci l’esame autoptico sulla giovane Alessandra, uccisa violentemente dal fidanzato Cristian Ioppolo giovedì scorso, per il ragazzo la decisione del giudice è già arrivata: confermato il fermo in carcere. Il sostituto procuratore Marco Accolla che, insieme all’ aggiunto Giovannella Scaminaci sta seguendo le indagini, ha chiesto al giudice Tiziana Leanza di emettere l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per l’indagato. Richiesta accolta. L’accusa è di omicidio aggravato.

Intanto, finché l’autopsia non sarà eseguita il corpo di Alessandra non potrà essere restituito alla famiglia che attende soltanto di poterle dare l’ultimo addio. E Cristian, interrogato ogni giorno dagli inquirenti, fa adesso scena muta davanti alle domande che vogliono ricostruire la dinamica di quella tragica notte. Il suo avvocato, Alessandro Billè, continua, però, a sostenere che il suo assistito non ha mai confessato di aver ucciso la ragazza. Una versione diversa rispetto a quanto raccontato in conferenza stampa dai procuratori.

Proseguono nel frattempo le indagini della Squadra Mobile, coordinate da Marco Oliveri, alla ricerca del cellulare di Alessandra, nascosto a quanto pare da Cristian mentre fuggiva subito dopo aver consumato l’omicidio. Sarà tuttavia decisivo l’esito dell’autopsia per capire come è morta Alessandra e cosa è accaduto negli ultimi istanti della sua vita.

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