MESSINA. Dopo un lunga fase di lockdown e il “test” iniziato lo scorso 4 maggio, con il parziale allentamento delle misure di contenimento, l’Italia è finalmente pronta a ripartire con la Fase 2, e lo farà con delle aperture differenziate per Regioni. La proposta, presentata dai Governatori e accolta dal Governo centrale, è stata discussa ieri pomeriggio nel corso  di un incontro in videoconferenza fra lo Stato e i rappresentanti territoriali. Bar, parrucchieri e ristoranti, infatti, avranno il via libera a partire dal 18 maggio (pur con le dovute precauzioni), anticipando di due settimane la data dell’1 giugno. I Presidenti regionali dovranno comunque attenersi a delle linee guida che verranno decise dal Governo nei prossimi giorni, mentre il premier Giuseppe Conte ha annunciato un nuovo Dpcm, che dovrebbe essere presentato nel fine settimana.

In Sicilia, il governatore Nello Musumeci ha già annunciato che firmerà un’ordinanza per la riapertura di negozi, bar, ristoranti e parrucchieri, nata dopo il confronto con il comitato tecnico scientifico. Ma ci saranno delle regole: i clienti dei ristoranti e dei bar dovranno stare a distanza di 3 metri l’uno dall’altro se all’interno e di 1,5 metri se all’esterno; i camerieri dovranno usare mascherine chirurgiche all’interno, ffp2 all’esterno e, in ogni caso, guanti che dovranno cambiare più volte nell’arco di una giornata. Gli estetisti potranno aprire solo su prenotazione, dovranno garantire una distanza di almeno 3 metri fra un cliente e l’altro e dovranno indossare mascherine con filtranti (ffp2). Mentre i negozi potranno aprire con le stesse regole vigenti per mercati alimentari: ingressi contingentati, obbligo delle mascherine e sanificazione dei locali e degli articoli esposti. In ogni bisognerà comunque attendere le linee guida del Governo nazionale.

D’altra parte, il presidente Musumeci è restio alla riapertura immediata dei confini e, quindi, alla ripartenza del turismo, in quanto ritiene che sia troppo presto. Pertanto, ha chiesto al premier Giuseppe Conte di lasciare invariate le misure per l’ingresso in regione fino al 31 maggio. La paura, infatti, è che l’abbassamento della guardia da parte dei cittadini possa far degenerare la situazione, con lo spettro di un ritorno al lockdown, che avrebbe conseguenze catastrofiche. Per questo il Governo si riserva la possibilità di intervenire nel caso in cui fosse necessario bloccare nuovamente la diffusione del virus, osservando attentamente l’andamento della curva epidemiologica, che in Sicilia si sta appiattendo.

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