MESSINA. Perchè, dopo la schiacciante vittoria al primo turno di Federico Basile, Cateno De Luca in diretta da Palermo ha affermato di aver anche incassato il premio di maggioranza e quindi 19 consiglieri consiglieri comunali (su 32), che viene dato alla compagine le cui liste superano il 40% dei voti? La questione è controversa e farraginosa, come le leggi elettorali oggi vigente in Sicilia, che affonda la sua origine addirittura nel 1997, con la legge regionale 35, che fissa i paletti per le elezioni negli enti locali, e che negli anni è stata rimaneggiata più volte. Le principali modifiche sono arrivate con la legge regionale 6 del 2011 e con la 17 del 2016. Al momento, con tredici sezioni ancora mancanti (i dati ufficiali del comune di Messina ne danno per “chiuse” 240 su 253), la coalizione che ha sostenuto Basile è al 39.67%: ad un passo dal raggiungimento del quorum del 40%. Ma “andarci vicino” conta a bocce, non in politica. Da cosa deriva quindi la sicurezza di De Luca? Da un’interpretazione della norma. Già la legge del 2011 era stata oggetto di interpretazione autentica in materia di computo dei voti per l’attribuzione del premio di maggioranza, e spiegava che “si interpretano nel senso che ai fini dell’attribuzione del premio di maggioranza non sono computabili i voti espressi per le liste che non sono ammesse all’assegnazione di seggi“. Questa interpretazione, in realtà, allontanerebbe ulteriormente lo schieramento dal 40% dato che, su nove liste, solo in tre hanno superato il 5% a partire dal quale si assegnano i seggi: Basile sindaco di Messina ha il 17,33, Con De Luca ha il 9,51, La Lega-Prima l’Italia ha il 5,41%: in tutto farebbe 32,25, ben lontano dal 40%. Anche la legge del 2016 si esprime in termini simili, ma lo fa soprattutto il vademecum dell’ufficio elettorale dell’assessorato regionale alle Autonomie locali, che nel 2020 sulla questione si espresse in questi termini: “in tema di premio di maggioranza, si deve intendere il totale dei voti validi come sopra calcolati escludendo, altresì, i voti delle liste che non hanno superato la soglia dello sbarramento e che non sono ammesse alla distribuzione dei seggi”. Anche in questo caso, quindi, su nove liste non sarebbero computati i voti presi dalle 6 che non hanno raggiunto il 5%. E quindi perchè De Luca ha annunciato l’ottenimento del premio di maggioranza? Per un cavillo legale-matematico: con l’esclusione delle liste che non hanno superato il 5%, si riparametra il quoziente, e il totale delle liste supera abbondantemente il 45%. Un calcolo controintuitivo, ma che il legislatore ha previsto per non penalizzare chi effettivamente avrebbe dominato la contesa. Per questo, oltre alla sindacatura al primo turno, Federico Basile otterrà anche la maggioranza schiacciante in aula.

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