MESSINA. È morto ieri l’ex sindaco di Messina Franco Provvidenti, che governò la città dello Stretto dal 1994 al 1998, col sostegno di una coalizione di centrosinistra (qui il link). Intorno all’ex magistrato (sostituto procuratore, sostenne l’accusa nel maxiprocesso della città peloritana durante la seconda metà degli anni ’80), si è stretta tutta la città di Messina, con messaggi di cordoglio da parte delle figure politiche e non.

Tra questi, anche il sindaco di Messina Federico Basile che, appresa la notizia, ha voluto esprimere la vicinanza sua personale, della Giunta e dell’amministrazione comunale per la scomparsa «di un uomo che lascia un segno importante sia nel percorso politico e istituzionale svolto durante la sua sindacatura, sia sotto l’aspetto professionale e lavorativo durante la carriera di stimato magistrato, conclusasi presso la Corte di Cassazione. La passione politica, componente essenziale della sua vita e del suo essere dentro le questioni della comunità, lo aveva portato – prosegue Basile –  ad impegnarsi attivamente in importanti iniziative di volontariato in città, incentrate prima sul Tribunale dei diritti del malato e poi sulla Lega Antidroga Messinese. Con lui perdiamo tutti una persona disponibile, intelligente, appassionata e acuta. Ci uniamo al dolore dei figli e dei familiari tutti, esprimendo a loro le nostre più sentite condoglianze», conclude il sindaco Basile.

«Sono profondamente addolorato per la scomparsa dell’ex sindaco Franco Provindenti – ha scritto, invece, il deputato all’Ars Antonio De Luca – Un uomo di legge, che ha guidato Messina dal 1994 al 1998, improntando la propria azione amministrativa con una grande attenzione al sociale e alla legalità. Providenti ha dato tantissimo alla Città dello Stretto, la cui storia sarà sempre legata al suo impegno”.

«Era malato da tempo. Durante il suo mandato, i ministri degli Esteri dell’Unione Europea furono ospitati dall’amministrazione da lui guidata per celebrare i quarant’anni della Conferenza di Messina, con cui nel 1955 ebbe inizio il processo di integrazione europea – lo ricorda Antonio Matasso, segretario regionale del Sole nascente – Nel 1997 la giunta Providenti gestì anche alcune gare della XIX Universiade, svoltasi quell’anno in Sicilia. Oltre che per l’impegno politico e sociale da cattolico militante, lo scomparso primo cittadino messinese si segnalò come protagonista, da magistrato, del Maxiprocesso peloritano: per aver sostenuto la pubblica accusa, subì anche un attentato dinamitardo contro la propria abitazione. Ricordiamo Franco Providenti come un cattolico adulto e coerente, sempre intento a portare avanti con profondo impegno, alta coscienza morale ed appassionata dedizione la sua missione al servizio delle istituzioni, dei cittadini e della democrazia, in veste di magistrato. In politica, dove il suo lascito per la città è risultato parimenti rilevante, si segnalava per la non comune capacità di riflessione serena e profonda che lo rendeva un prezioso interlocutore per tutti, compresi noi socialisti democratici e riformisti. Il mese scorso era mancata anche la moglie Franca, sorella dell’ex presidente dell’Assemblea regionale siciliana, il socialista Paolo Piccione».

«Con la scomparsa di Franco Providenti, Messina perde un vero gentleman delle istituzioni – scrive in una nota Antonio Barbera, coordinatore cittadino di Forza Italia nella città dello Stretto – Da magistrato e da sindaco Providenti è stato protagonista di una delle stagioni più complesse e difficili della storia messinese dimostrando, al di là delle contrapposizioni di idee e posizioni politiche, serietà, rispetto e rigore per i ruoli ricoperti e verso l’amministrazione della cosa pubblica. Ai figli e alla famiglia vanno le nostre condoglianze». E anche il sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento e deputata messinese di Forza Italia: «Una personalità di grande spessore, per tanti anni protagonista della vita pubblica e politica della nostra città. Vicinanza alla famiglia in questo momento di immenso dolore».

«Dell’antifascismo di Franco Providenti nessuno poteva dubitare. Non tanto proclamato, quanto praticato, da uomo, da giudice, da sindaco (fra il 1994 e il 1998). La sua pratica politica e sociale si iscriveva nel grande solco del cattolicesimo, vivo elemento della Resistenza. La sua applicazione alle questioni aperte della comunità cittadina è stata di grande coerenza – ricordano il comitato provinciale dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia – Mettendosi dalla parte della Giustizia, Providenti ha fatto da pubblico ministero nel primo grande processo per mafia a Messina, subendo persino un attentato alla propria abitazione. Mettendosi dalla parte degli ultimi ha dato il suo prezioso contributo al Tribunale dei diritti del malato e poi alla Lega antidroga messinese. A distanza di anni e guardando alla situazione attuale, di negazione dei diritti e di emarginazione dei più fragili, si resta ammirati della sua azione, splendido esempio di interpretazione della Costituzione. Sorrideva Providenti al momento della sua elezione a sindaco nel 1994 e sorridevano i democratici di questa città, che almeno per quattro anni vissero una forma di liberazione dai vari pentapartiti di impronta pseudo-cristiana e pseudo-socialista, con le annesse male-pratiche di clientelismo e di soffocamento delle istanze provenienti democraticamente dal basso. Oggi l’Anpi messinese lo vuole ricordare al suo fianco, con la sua passione politica, il suo senso della giustizia e il suo impegno democratico».

Il Pd, infine, scrive: «Il Partito Democratico di Messina esprime il cordoglio di tutta la comunità democratica per la scomparsa di Franco Provvidenti, magistrato di accusa al “maxi processo di Messina” contro la mafia peloritana e presidente della LAM, lega antidroga messinese. Esponente storico della FUCI (Federazione Universitaria Cattolici Italiana), è stato il primo sindaco di centrosinistra della città nella stagione della “primavera messinese”. Un Sindaco che aveva una grande visione: “quello di riuscire a far capire che in Italia c’è un’alternativa, mettere insieme le forze cattoliche e progressiste e partendo da questa fusione camminare uniti per un rinnovamento del paese”. Il suo mandato amministrativo si è caratterizzato per il grande cambiamento e per il protagonismo di una nuova classe dirigente locale, che ha saputo coniugare brillantemente civismo e politica, concentrando la propria azione politica nel sociale, nella cultura, nel rispetto della legalità, e nel recupero di spazi pubblici. Alla famiglia le condoglianze di tutta la comunità del Partito Democratico».

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