ROMETTA. Sorge sulla sommità della grande rocca al centro del paese ed è uno dei beni architettonici più importanti del circondario.  Una fortezza storica, di cui restano pochi ma imponenti ruderi, sfregiata da scritte con bombolette spray inneggianti al duce e al fascismo. È lo scenario che si sono trovati d’innanzi gli avventori che lo scorso sabato hanno visitato il castello federiciano di Rometta in occasione dell’ottava edizione della sagra dell’asparago pungitopo, preceduta da una visita guidata all’antichissima città d’arte, ultima roccaforte a cadere sotto il dominio degli Arabi. Scritte con una bomboletta nera, le frasi imbrattano in più parti l’antico Palatium Federiciano, che occupa una posizione dominante sia rispetto al paese sia rispetto al territorio circostante. 

 

 

Sono state centinaia le persone che nella giornata di sabato hanno fatto tappa a Rometta superiore, approfittando prima della visita guidata organizzata dall’associazione Proposta turistica 3.0 e successivamente della sagra dell’asparago. Il tour per le vie del paese ha preso il via da Porta Milazzo e si è concluso alla piccola Chiesa Madonna della Scala, passando per la Chiesa Bizantina, la Chiesa Madre e le altre bellezze del Borgo. A seguire, intorno alle 20.30, nella adiacente frazione di San Cono, è stata la volta della sagra organizzata dall’associazione Vivi Rometta, che ha allestito otto diversi stand con piatti a base di asparagi, fra i quali pasta, risotto, frittata ma anche focaccia e arancini. Ad animare la festa due bande musicali… e una nebbia fittissima e suggestiva che intorno alle 22 ha avvolto improvvisamente l’intero paese in un’atmosfera quasi autunnale. Tantissimi i visitatori, fra i quali il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone.

 

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