MESSINA – Primo verdetto per l’operazione “Doppia Sponda” sullo spaccio di droga gestito da un’organizzazione che si approvvigionava sia in Calabria che a Catania. Sono otto le condanne disposte dal gup Simona Finocchiaro nel giudizio con rito abbreviato. Il gup ha  riqualificato il reato di associazione finalizzata allo spaccio di droga nell’ipotesi di lieve entità così come gli episodi di spaccio. Sono stati condannati Filippo Iannelli 3 anni e 10 mesi, Maurizio Calabrò 4 anni e 5 mesi, Massimo Raffa Laddea 2 anni e 4 mesi, Samuele Zocco 6 anni, Rocco Lanfranchi 3 anni e 10 mesi, Domenico Giovanni Neroni 2 anni e 2 mesi, Antonino Pandolfino 6 anni e Sebastiano Sardo 4 anni. La condanna era stata chiesta anche dal pubblico ministero Alessia Giorgianni. A sostenere le ragioni della difesa gli avvocati Rita Pandolfino, Salvatore Stroscio, Daniela Chillè, Domenico Andrè, Tino Celi e Irene Stefanizzi e Alessandro Trovato.

Al centro dell’inchiesta, condotta dai carabinieri del Nucleo investigativo e coordinata dal sostituto della Direzione distrettuale antimafia Maria Pellegrino, un’organizzazione che sarebbe riuscita a ritagliarsi una buona fetta del mercato dello spaccio di droga. Nel corso delle indagini i carabinieri scoprirono un gruppo attivo nella zona di Mangialupi, Fondo Fucile e rione Taormina che era in grado anche di rifornirsi di marijuana e di cocaina sia in Calabria che a Catania.

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