MESSINA. Si sono barricati all’interno del centro di accoglienza, bloccando porte e finestre. È scoppiata nel pomeriggio la protesta dei migranti ospiti dello Sprar di Curcuraci, che hanno occupato la struttura chiedendo di poter parlare con le forze dell’ordine. L’occupazione al momento sembra sia cessata.

Sul posto sono arrivati i carabinieri, che in accordo con il magistrato di turno, vista la relativa calma della situazione, non hanno preso provvedimenti ed hanno lasciato spazio alla mediazione tra i gestori della struttura ed i migranti, che sostanzialmente rivendicano un luogo d’ospitalità migliore: lo sprar di Curcuraci infatti, che ospita soggetti “vulnerabili”, secondo le ragioni della protesta è troppo distante dal centro e più che favorire l’integrazione favorisce l’isolamento. Per questo i gestori della cooperativa che si occupa della struttura (la Pro Alter 2000) stanno cercando una sistemazione diversa e più consona.

La protesta è nata però principalmente dal fatto che i migranti non ricevono il pocket money giornaliero di 2,50 euro a cui hanno diritto, a fronte, di un finanziamento di poco più di 60 euro a persona (gli ospiti sono 9 in tutto).

“Promuoverò un incontro con la Amministrazione a tutela dei lavoratori e dei migranti”, ha spiegato Antonio De Luca, del M5s che è stato avvisato della protesta e si è recato subito sul posto: “Un incontro per verificare se è tutto in regola dal momento che mi risulta non essere la prima protesta ma addirittura la terza, bisogna fare chiarezza sulla gestione nell’interesse di tutti”.

 

 

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