MESSINA. “Quale sia, alla data attuale, la effettiva portata di acqua che proviene dagli acquedotti che servono la città di Messina, suddivisa per singola fonte di approvvigionamento, ivi comprendendo anche le sorgive e i pozzi di captazione presenti nel territorio del Comune e che questo dato venga riferito giorno per giorno sino alla risoluzione dell’attuale crisi idrica”. È uno dei punti dell’interrogazione urgente presentata oggi dai consiglieri comunali del Partito democratico Felice Calabrò, Alessandro Russo e Antonella Russo al sindaco Federico Basile, vista la “gravissima crisi di approvvigionamento idrico che sta mettendo in crisi migliaia di famiglie di concittadini, i quali in maniera quotidianamente documentata lamentano penuria, insufficienza e mancanza completa di acqua per usi domestici essenziali”.
Proprio per questo motivo, infatti, il gruppo consiliare del Pd chiede al primo cittadino “Se non ritenga opportuno, facendo salve le responsabilità dei dirigenti preposti, che l’AMAM S.p.A. non cambi il sistema di distribuzione idrica della città, passando da quello attuale, che eroga acqua per periodi di tempo insufficienti all’ottimale riempimento degli anelli della città e che non assicura la portata d’acqua e la pressione utili per coprire tutte le abitazioni di ogni “anello”, a un sistema che preveda invece la distribuzione idrica ai vari “anelli” a giorni alterni, in modo da concentrare tutta l’acqua che proviene dai nostri acquedotti per più ore soltanto ad alcuni “anelli” di distribuzione in maniera da consentire sia la portata d’acqua che il tempo di distribuzione, che la pressione sufficienti a riempire tutti i serbatoi del singolo “anello” per poi, il giorno successivo, operare col riempimento selettivo di altri “anelli” della rete: così da poter consentire ai cittadini di programmare il proprio consumo di acqua in maniera certa e, sebbene ridotto e razionato, facendo però affidamento su una distribuzione efficace nel o nei giorni in cui l’erogazione idrica venisse fatta, consentendo il sufficiente riempimento dei serbatoi domestici”.
Tra le domande poste dai consiglieri, c’è anche quella di conoscere “l’effettiva quantità d’acqua captata all’origine e quale la quantità effettivamente versata nei serbatoi di accumulo della città di Messina”, nonché “l’effettiva quantità di acqua distribuita dalla società AMAM S.p.A. alla città di Messina quotidianamente” e “il livello medio di riempimento delle vasche del Bufardo e di Torrerossa, dalle quali attinge il sistema di pompaggio dell’acquedotto di Fiumefreddo”.
Ancora, il gruppo consiliare chiede “Se la portata di acqua nelle vasche di riempimento del Bufardo e di Torrerossa diminuisca a causa di una riduzione dell’acqua di provenienza dalla falda ovvero se vi siano delle ragioni tecnico-amministrative in atto con la ditta subappaltatrice che gestisce le quattro pompe che pompano l’acqua da Fiumefreddo a Piedimonte che possano in qualche modo inficiare sulla eventuale portata di acqua” e quali siano gli interventi effettuati sulle sorgive dell’acquedotto della Santissima e Fiumefreddo per la riduzione delle vulnerabilità e “se questi abbiano effettivamente comportato vantaggi in termini di portata e di affidabilità della fornitura idrica”.
Infine, chiedono “Quale sia lo stato di avanzamento dei lavori di ripristino del serbatoio “Montesanto 1” e specificamente se la maggiore capacità di stoccaggio idrico sia stata realizzata e quali siano i vantaggi per l’approvvigionamento e la disponibilità di acqua in città”, e domandano al sindaco Basile “”Se non ritenga operare un riordino del sistema di gestione delle emergenze effettuato dal COC che preveda: un rafforzamento delle unità di personale dedicate alla risposta telefonica e/o ad ogni altra forma di comunicazione e segnalazione a contatto coi cittadini; l’impostazione di un metodo di classificazione e protocollo delle richieste e delle segnalazioni dei cittadini che rendano identificabili e sempre trasparenti e controllabili gli interventi da porre in essere; l’attivazione da parte del COC di ulteriori canali di comunicazione (mail, whatsapp,..) che possa agevolare il rapporto coi cittadini e possa agire con ulteriore maggiore trasparenza, a tutela dei cittadini e della stessa amministrazione”.