MESSINA. Gira da qualche giorno un post, rilanciato da più parti e oggetto anche di un post del sindaco Federico Basile sulla sua pagina istituzionale, che incoronerebbe Messina come “capitale del divertimento“, basato su uno studio pubblicato da Il Sole 24 ore su dati Unioncamere e Movimprese: la circostanza ha scatenato il solito putiferio social, tra entusiasti, pessimisti e “benaltristi”. Come stanno le cose? Non come è stato descritto. Non nei termini del post, almeno.
Innanzitutto perché non si tratta di una classifica riservata alle città ma, come quasi tutte le classifiche, alle province. E quella di Messina è trentesima (su 105) nella graduatoria dei territori con più imprese dedicate a tempo libero, attività ludiche e relax: la provincia dello Stretto ne ha 7,95 su mille aziende, 503 imprese in totale: non solo quindi nel comune di Messina, ma anche, per esempio, a Taormina e Giardini Naxos, ale isole Eolie, in tutto il litorale ionico con la maggior parte dei comuni bandiera blu, nella Costa Saracena tra Capo d’Orlando e Tindari, e nelle aree interne del parco dei Nebrodi. Non troppe (né in assoluto, è 23ma in Italia a pari merito con Teramo, né in proporzione), per una provincia che ha scelto (o ha subìto) il turismo come principale e trainante area di sviluppo. Nel report regionale sul turismo, del 2020, era proprio Messina, col 25,4%, a fornire il maggiore apporto all’industria turistico-ricettiva siciliana in termini di capacità di accoglienza: non certo la città, che di strutture alberghiere ne ha pochissime (qualcuna in più nel settore extralberghiere), al contrario della provincia.
Lo studio, che non prende in considerazione solo il comune capoluogo, ma tutta la provincia, e che non riguarda esattamente i “posti in cui ci si diverte di più”, ha analizzato i comparti e categorie merceologiche legate al turismo: stabilimenti balneari (Messina è 23ma con 124 imprese nel settore), centri fitness (49 strutture), discoteche e sale da ballo (32 locali), sale giochi (72 sale), organizzazioni sportive ed eventi (67 manifestazioni), attività sportive (16 eventi), parchi divertimento e tematici (6 strutture), e attività legate all’intrattenimento e divertimento (137 imprese, dalle tradizionali giostre ai servizi di animazione di feste, escape room, laser game, campi di airsoft e paintball). In nessuno di questi Messina (ma nessuna provincia siciliana) riesce a conquistare la top ten in termini di incidenza di imprese ogni mille registrate.
Dove la provincia dello Stretto strappa un primato è nell’essere la prima in Sicilia: dopo Messina, infatti, si piazzano Trapani al 32mo, e Palermo al 34mo posto, mentre per vedere Catania, bisogna scendere fino al 66mo posto e poi, dopo altre 11 posizioni, Siracusa (77) e Ragusa (82), quindi Enna, Caltanissetta e Agrigento (rispettivamente nelle posizioni 85, 91 e 92).
A fare meglio di Messina, in una classifica che per i criteri selezionati premia prevalentemente i territori affacciati sul mare, anche due province calabresi: Catanzaro, al 17esimo posto, e Vibo, al 25esimo, entrambe davanti a Messina, ma anche a Lecce, che da un decennio almeno è al centro di un territorio che ha avuto un fortissimo sviluppo turistico. E Milano, che non avrà stabilimenti balneari, ma che a centri fitness, discoteche, attività culturali e sportive e intrattenimento non dovrebbe essere scarsissima? Si trova al 93esimo posto, un gradino sotto Agrigento. Il che porta alla conclusione, una tra le tante, che nei territori veramente sviluppati, l’impatto economico del turismo è trascurabile, mentre viceversa in quelli più depressi è più alto (questo perchè il turismo è una delle attività produttive a più bassa redditività), e basare l’economia di un territorio su di esso è un azzardo che in genere non paga): da qui il numero di imprese del settore, in proporzione.
A commentare la classifica, guidata da Savona, è stato anche il sindaco Federico Basile, sui social, che parla (con più sobrietà rispetto ai trionfalismi in rete) di “successo non casuale” riferendosi però esclusivamente al capoluogo: “La strategia di ‘Messina città degli eventi e della musica’ che abbiamo portato avanti come amministrazione sta portando i suoi frutti. Stiamo costruendo una città sempre più viva, reattiva, in continua trasformazione! Non parliamo solo di locali notturni, ma di tutto un ecosistema che abbraccia eventi, attrazioni turistiche, esperienze outdoor, cultura e intrattenimento. Messina si conferma così un punto di riferimento per chi vuole divertirsi e vivere pienamente la propria città”.
Di seguito la classifica integrale pubblicata da Il Sole 24 ore