MESSINA. L’Asp? Sta lavorando bene nella difficile gestione del coronavirus, dice il suo direttore generale. Nonostante le feroci critiche arrivate sia durante la prima ondata di contagi da coronavirus in primavera, che adesso, in piena seconda fase, soprattutto per la famigerata nota con sulla base della quale il sindaco Cateno De Luca ha prorogato l’ordinanza di chiusura delle scuole, il direttore  generale Paolo La Paglia si ritiene soddisfatto e rinnova la sua fiducia a Paolo Crisicelli, il responsabile della gestione dell’emergenza covid dell’azienda sanitaria provinciale.

“In relazione alle ultime notizie di stampa relative all’emergenza nelle Scuole Messinesi si ribadisce stima e piena fiducia al Commissario Emergenza COVID Carmelo Crisicelli e ai suoi collaboratori per il costante impegno profuso; il continuo aumento dei contagi in provincia di Messina, come in tutta la Regione Sicilia, ha imposto cautela e senso di grande responsabilità nei contenuti della nota inviata al sindaco De Luca”, spiega La Paglia in una nota.
“Oltre che effettuare centinai di tamponi, tracciare i contatti dei soggetti positivi e monitorarne l’andamento clinico l’Asp di Messina, seguendo le indicazioni dell’Assessorato Regionale della Salute, continua senza sosta ad effettuare screening di massa su varie categorie di popolazione ai fini di individuare prima possibile i soggetti positivi asintomatici, e quindi frenare il dilagare dei contagi – informa – solo nella giornata di sabato 7 novembre  il personale Asp è stato contemporaneamente impegnato a Barcellona, al Tribunale di Messina e all’Istituto Scolastico Minutoli sempre a Messina”.
Quindi il richiamo all’unità e alla fine delle polemiche, senza specificare il destinatario del messaggio. “La situazione attuale impone, in tutta l’area metropolitana, grande collaborazione istituzionale fra tutti i soggetti coinvolti, come avviene nelle altre aree metropolitane di Palermo e Catania; le polemiche non apportano alcun beneficio e servono solo ad aumentare la preoccupazione nei cittadini, già provati dalla paura del contagio e della malattia”, conclude La Paglia.
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