MESSINA. L’emergenza coronavirus sta mietendo vittime, registrando contagi con numeri a cinque cifre, ma anche facendo saltare ogni forma di organizzazione e gerarchia, necessarie come non mai in momenti di crisi mai visti come questi. All’Asp, per esempio, è ormai il caos comunicativo.

Ieri, un medico rianimatore dell’ospedale Cutroni Zodda di Barcellona ha raccontato al sito online Sicilians di aver partecipato ad un viaggio in Russia con rientro a Catania l’8 marzo, di essersi messo in autoquarantena (come previsto dal decreto della presidenza del Consiglio dei Ministri) e di essere stato richiamato d’imperio in servizio in anticipo sulla naturale scadenza delle due settimane di isolamento volontario, senza che gli sia mai stato somministrato il tampone, pena il deferimento alla commissione di disciplina: era il 17 marzo, sarebbe dovuto rientrare il 22.

La risposta da parte dell’Asp è arrivata dopo un giorno: «Da un primo accertamento effettuato presso la direzione medica del Presidio di Barcellona pare emergere che lo stesso sia stato invitato con Pec del 15/3/2020 ore 12.18, a firma della  dirigente medico della direzione di presidio, a sottoporsi al tampone per Covid-19 in data 16/3/2020 alle ore 8.30 presso il laboratorio di analisi dello stesso presidio. Analogo invito era stato effettuato ad altro anestesista del presidio che ha regolarmente ottemperato alla disposizione. Parrebbe emergere che l’anestesista abbia disatteso la disposizione e non si sia sottoposto a tampone. Relativamente a quanto asserito dal predetto anestesista, in materia di autoisolamento, ai sensi dell’art.7 del decreto legge 9 marzo 2020 n.14 pubblicato in GU n.62 del 9/3/2020 le disposizioni di cui all’art 1 c.2 lett h del decreto legge 23/2/2020 n. 6 non si applicano agli operatori sanitari e a quelli dei servizi pubblici essenziali; questi sospendono l’attività nel caso di sintomatologia respiratoria o esito positivo per Covid-19. Preso atto infine che il dirigente medico ha violato le disposizioni aziendali di cui alla nota 14559 del 5/2/2020 che ribadiva che: “ai sensi delle vigenti disposizioni aziendali è fatto divieto di rilasciare comunicazioni all’esterno tranne che per i soggetti espressamente autorizzati per iscritto dalla Direzione Generale”, questa Azienda Sanitaria fa presente che la sua posizione è già al vaglio dell’Ufficio di Disciplina per quanto di competenza».

 

 

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