MESSINA. Dopo due giorni di ferocissime polemiche, il sindaco di Messina Cateno De Luca ha deciso di revocare l’ordinanza “lockdown”, che inaspriva di molto, spesso in maniera incomprensibile, quanto stabilito nell’ordinanza del presidente della regione Siciliana Nello Musumeci che da lunedi 11 e fino a domenica 31 gennaio, impone a Messina la “zona rossa”

Un’ordinanza, quella di De Luca, piena di errori e incongruenze, frutto di un copia incolla frettoloso, che ha creato più dubbi e perplessità di quante non ne avrebbe dovuto risolvere. ma che soprattutto, è entrata in vigore da lunedi 11, nell’inconsapevolezza generale, anche probabilmente di chi l’aveva emanata (De Luca stesso nelle sue dirette non ne aveva mai fatto menzione, spiegando che le misure sarebbero entrate in vigore venerdi 15), e esponendo quindi potenzialmente tutti gli esercenti alla possibilità di essere verbalizzati e multati.

L’operatività a partire da lunedi 11 era richiamata due volte nel documento, sia all’inizio del corpo dell’ordinato che alla fine, tra gli avvisi.

Il problema è che all’articolo 10, le disposizioni prevedevano la chiusura indiscriminata di tutti gli esercizi di vendita al dettaglio. Per cui, praticamente, i per due giorni in cui l’ordinanza è rimasta in vigore, lunedi e martedi, potenzialmente qualsiasi attività commerciale sarebbe stata a rischio multa, tranne per gli alimentari (l’articolo non esime dalla sospensione nemmeno le farmacie). L’ordinanza regionale sospendeva le vendite al dettaglio “fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità individuate nell’allegato 23″. De Luca le sospendeva tutte, senza eccezioni.

Un articolo confutato già dal successivo, l’11, che disponeva una lunga (e assurda) serie di divieti, che però era indicato esplicitamente sarebbero entrati in vigore da venerdi 15, in maniera, aveva spiegato il sindaco, che la popolazione si potesse organizzare facendo scorta di quello che gli sarebbe servito per le due settimane successive di chiusura pressochè totale di ogni attività.

L’elenco delle attività che sarebbero state vietate a partire da venerdi 15, in pratica, era il famoso “allegato 23” del Dpcm, che indicava le attività permesse anche in zona rossa perchè ritenute di prima necessità. Nell’ordinanza messinese, questo criterio veniva ribaltato, e quello che governo e regione prevedevano potesse restare aperto, De Luca invece lo chiudeva.

Con l’assurdo risultato di vietare la vendita di alimentari, farmacie, benzinai, con impossibilità di fare acquisti online e comprare bombole del gas Quest’ultima attività vietata dall’articolo 11 ma permessa, a domicilio, dal 15)

Non solo. L’articolo 12 disponeva la sospensione dell’attività dei mercati alimentari e non alimentari (a partire dall’11, ma lunedi e ieri erano aperti), secondo l’articolo 14 rimanevano aperte le edicole, i tabaccai, le farmacie e le parafarmacie, che invece l’articolo 11 aveva sospeso, con l’articolo 16 si prevedeva (sempre a partire dall’11 gennaio) la sospensione delle attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie), ma con l’articolo 18 si spiegava che per le stesse attività, “da venerdì 15 gennaio è fatto divieto a tutte le attività di ristorazione di esercitare l’attività di asporto”.

E le attività professionali? Secondo l’articolo 9devono comunque cessare entro le ore 20,00 e possono avvalersi dell’orario continuato”, mentre con l’articolo 23 si affermava che “proseguono limitatamente all’attività di studio e consulenza, con divieto di ricevimento del pubblico se non per indifferibili ragioni di urgenza e/o di difesa”.

Evidenti errori materiali (dettati probabilmente dalla fretta di emanare l’ordinanza) ai quali De Luca avrebbe dovuto rimediare revocando l’ordinanza ed emanandone un’altra corretta. Ma ha deciso di lasciare tutto come in origine, con la zona rossa normata dalla Regione.

Subscribe
Notify of
guest

2 Commenti
meno recente
più recente più votato
Inline Feedbacks
View all comments
Saldo LF
Saldo LF
13 Gennaio 2021 5:11

Un sindaco deve limitarci a recepire le ordinanze e i decreti di ordine superiore, attuando uso territorio, per quanto di sua competenza, tutte le misure di controllo e polizia atte a fare rispettare le leggi emergenziali. Avesse fatto ciò nel periodo natalizio non saremmo così avanti con i conteggi, prima provincia d’Italia in proporzione agli abitanti (come incremento)

Roy
Roy
13 Gennaio 2021 8:16

ennesima dimostrazione che lui il sindaco lo sa fare…