MESSINA. “La vaccinazione a tappeto delle isole minori è una delle poche idee valide emerse in questa dura battaglia contro il covid. E ciò per una pluralità di motivazioni, non ultime quelle di salvare una stagione turistica che costituisce per queste comunità spesso l’unica fonte di sostentamento per tutto l’anno. Ma i Governatori dovrebbero sapere, prima di parlare, che negli anni le isole minori sono state, sostanzialmente, private di servizi sanitari degni di questo nome, in ragione di una aziendalizzazione della sanità in cui i “numeri” hanno giustificato i tagli indiscriminati”.

Lo sostengono Franco De Domenico e Giuseppe Siracusano, rispettivamente responsabili del dipartimento Sanità e del dipartimento Isole Minori del Partito Democratico della Sicilia, contestando la posizione di chi si dice contrario alle vaccinazioni nelle isole minori per renderle, da subito, covid free.
“Essere Isole di un’isola è una condizione che – affermano – comporta una serie infinita di limitazioni del diritto di cittadinanza – che vanno dalla libertà di spostamento alla tutela della salute, dalla difficoltà di accesso all’istruzione al diritto di un lavoro stabile che non sia quello stagionale – che giustificano ampiamente la vaccinazione a tappetto di tutti gli abitanti. Per non parlare degli investimenti infrastrutturali sacrificati a favore delle comunità più ricche e più popolose, cosicché basta un temporale per interrompere i collegamenti e isolare la popolazione per giorni. Ed allora vaccinare a tappetto tutti gli abitanti delle isole minori, il cui numero complessivo è inferiore a quello di un quartiere di una ricca metropoli del Nord – aggiungono De Domenico e Siracusano – è un atto di equità che può dare una speranza di sopravvivenza, non solo economica, alle comunità isolane”.

Il Partito Democratico della Sicilia, pertanto, sostiene con convinzione questo progetto che deve essere portato avanti senza indugio, per garantire la salute degli abitanti di questi territori e per consentire di salvare una stagione turistica ormai alle porte, nella consapevolezza che solo se le isole saranno “covid free” potranno sperare di intercettare flussi turistici e competere con mete turistiche in cui, viceversa, viene garantita assistenza sanitaria di livello, che inevitabilmente farà la differenza nelle scelte dei turisti.

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