MESSINA. Il governo si prepara a misure emergenziali per fronteggiare i possibili contagi da coronavirus, con un decreto legge del 22 febbraio con il quale sono state individuate “misure urgenti di contenimento e gestione dell’emergenza”. Il provvedimento, secondo il ministero dell’Interno è finalizzato “all’attivazione da parte delle autorità competenti, di ogni misura utile a Fronteggiare l’evolversi della situazione epidemiologica, sulla base dei principi dell’adeguatezza e della proporzionalità”.

Interessante però il campo di applicazione della norma. Nella circolare della Prefettura inviata a sindaco della città metropolitana, sindaci dei 108 comuni e Asp Messina, è specificato che “Le misure trovano applicazione nei territori nei quali risulta positivo almeno una persona per la quale non si conosce la fonte di trasmissione, o comunque nei quali si è accertato un caso non riconducibili ad una persona proveniente da una zona già interessato dal contagio”. In sostanza, il provvedimento sarebbe riservato alle zone in cui sono già presenti casi di coronavirus.

E a Messina non ce ne sono.

Cosa prevedono quindi le misure? Innanzitutto la quarantena, in entrata e uscita. “il divieto di allontanamento dalle aree interessate da parte di tutti gli individui comunque presenti nelle stesse, il divieto d’accesso nelle aree interessate”.

Quindi “la sospensione di manifestazioni, eventi e ogni forma di riunioni luogo pubblico  e privato“.

Chiusi anche gli uffici e le scuole: “La sospensione delle procedure concorsuali e delle attività degli uffici pubblici, fatta salva l’erogazione dei servizi essenziali di pubblica utilità”.

Le misure di sicurezza valgono anche per i privati. è infatti disposta “La sospensione dell’attività lavorativa per alcune tipologie di impresa e la chiusura di alcune tipologie di attività commerciale“.

Come ci si approvvigionerà quindi di cibo o beni di prima necessità? “Il decreto prevede La possibilità che l’accesso ai servizi pubblici essenziali e agli esercizi commerciali per l’acquisto di beni di prima necessità sia condizionato all’utilizzo di dispositivi di protezione individuale, nonché la limitazione all’accesso o la sospensione dei servizi del trasporto di merci e persone, salvo specifiche deroghe”.

Per quanto riguarda  i dettagli delle misure: “L’applicazione della quarantena con sorveglianza attiva a chi avuto contatti stretti con persone affette dal virus e dell’adozione, da parte dell’autorità sanitaria, della misura di permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva”.

Tali provvedimenti sono stati già adottati In Lombardia nei comuni lodigiani di Bertonico, Casalpusterlengo, Castelgerundo, Castiglione d’Adda, Codogno, Fombio, Maleo, San Fiorano, Somaglia,  Terranova dei Passerini, e nella regione Veneto, nel comune di Vò in provincia di Padova.

Ad assicurare il rispetto dei provvedimenti sarebbero le forze armate, esercito compreso nella componente “Nbcr”, specializzata in guerra nucleare, chimica e batteriologica.

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