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MESSINA. “I lavoratori continuano a prestare la propria attività lavorativa in assenza dei necessari DPI (Kit per protezione individuale rischio contagio – guanti, mascherine e igienizzante) che l’Amministrazione doveva consegnare e a tutt’oggi non si è ottemperato a questo obbligo che norme, decreti e buon senso imponevano”.  Lo sostiene la Cgil, in una nota inviata al segretario generale Rossana Carrubba.

Nel documento, oltre alla mancanza di dispositivi di protezione individuale, il sindacato lamenta anche “resistenze e difficoltà” nell’applicazione delle direttive governative contenute del decreto della presidenza del consiglio di ministri sull’applicazione del “lavoro agile”.

“Nel caso in cui la presenza fisica in ufficio fosse ritenuta indispensabile – spiegano i sindacalisti Giuseppe Previti e Francesco Fucile – si devono adottare forme di rotazione dei dipendenti per garantire un presidio per ciascun ufficio e in caso fossero impossibili le condizioni per lo svolgimento del lavoro agile, i dirigenti, a domanda dei dipendenti, devono autorizzare tutti quegli istituti contrattuali utili a giustificare l’assenza a seguito dell’obbligatoria rotazione nei presidi in queste giornate emergenziali ed in particolare si suggerisce l’istituto della Banca delle ore in modalità recupero ore (es. nelle settimane successive invece di lavorare per 36 ore lavorare per 40 ore sino allo smaltimento delle ore accumulate). Purtroppo – lamentano – l’applicazione di quanto sopradetto trova resistenze e difficoltà ad essere posta in essere e per queste motivazioni chiediamo al Segretario Generale/Direttore Generale un intervento risolutivo in tal senso, attraverso una ulteriore direttiva esplicativa che permetta ai dipendenti di potere utilizzare gli istituti contrattuali che legittimano le assenze intervenute quale misura di contenimento al COVID 19”.

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