MESSINA. Entrerà in vigore (almeno, dovrebbe entrare in vigore) stasera l’ordinanza “coprifuoco 2” emanata dopo essere stata annunciata ieri dal sindaco Cateno De Luca, la numero 61, in sostituzione di quella ormai famigerata 60 che il prefetto Maria Carmela Librizzi aveva dichiarato inefficace perchè in contrasto coi dettami del decreto della presidenza del consiglio di ministri firmato dal premier Giuseppe Conte tre giorni fa.

Perchè il condizionale? Per una lunga serie di motivi: il primo è che esiste, firmata proprio oggi, un’ordinanza regionale da parte del presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci che, all’articolo 3, recita “L’art.35 del D.L. n.9/2020 vieta l’adozione di ordinanze sindacali contingibili e urgenti dirette a fronteggiare l’emergenza in parola con misure in contrasto con quelle statali e quelle regionali di recepimento. Pertanto, gli Enti locali che intendono adottare specifiche ordinanze sono tenuti a raccordarsi previamente con il Coordinamento della Presidenza della Regione Siciliana per le attività necessarie per il contenimento della diffusione del COVID-19 di cui all’articolo 1 dell’Ordinanza contingibile e urgente n°2 del 26 febbraio 2020. Tale azione di raccordo può avvenire tramite l’ANCI-Sicilia ovvero tramite il Dipartimento regionale della Protezione civile”.

In pratica, l’ordinanza di De Luca deve avere il “via libera” da parte della Regione dopo aver constatato che non contrasti con quella di Musumeci: cosa che è accaduta con l’ordinanza 60, che era in difformità col decreto di Giuseppe Conte, e per questo è stata “cassata” dalla prefettura.

Un altro problema potrebbe essere quello dell’apertura contingentata e differenziata degli esercizi commerciali. Durante l’ormai consueto “messaggio alla cittadinanza” delle 19 in diretta facebook, De Luca aveva preannunciato la novità dell’ordinanza: dalle 9 alle 15 per le attività non alimentari, dalle 7 alle 17, e riguarda chi vende beni alimentari. Dall’annuncio all’ordinanza, però, le fasce sono cambiate: dalle 8 alle 14 e dalle 7 alle 18, rispettivamente.

Un primo passo in direzione di un “adeguamento” richiesto da più parti, e giustificato dal fatto che la restrizione degli orari porterebbe inevitabilmente ad un maggiore “assembramento”, cosa che De luca vorrebbe invece fosse scongiurata. In pratica, l’ordinanza, così com’è congegnata, creerebbe più problemi di quanto non ne risolverebbe.

In merito alla questione, a De luca ha scritto il presidente della V circoscrizione Ivan Cutè, chiedendo al sindaco di rivedere l’ordinanza su questo punto.

Qui l’ordinanza integrale da scaricare 

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