MESSINA. “La delibera della Regione Siciliana sul contributo alloggio destinato agli studenti siciliani fuori sede non tutela tutti ed è un nostro dovere, nei confronti della comunità accademica, fare presente questo importante aspetto”. Così il presidente dell’associazione universitaria “Athena” di Messina, Fabio Bertolami, interviene in merito ai 7 milioni stanziati dal governatore Nello Musumeci per tutelare le famiglie dei fuori sede siciliani che, a causa dell’emergenza Coronavirus trovano difficoltà a pagare gli affitti, chiedendo alla comunità accademica e al Governo della Regione Siciliana che venga ampliato il sussidio a tutti coloro che hanno un reddito inferiore ai 23.000 euro, compresi i non richiedenti benefici Ersu perché non stavano in una casa dello studente ma in un appartamento affittato.

“Chiediamo di allargare i destinatari del provvedimento – continua Bertolami – comprendendo coloro che, da siciliani, studiano in Sicilia, ma non sono né beneficiari né richiedenti di servizi dell’Ente Regionale per il Diritto allo Studio (E.R.S.U.)”. Infatti, “il 30% degli studenti siciliani studia in un Ateneo del centro nord e di questi bisogna escludere coloro che rientrano in una fascia Isee superiore ai 23.000 euro, quindi non beneficiari di nessun contributo alloggio, e quelli che godono già di un contributo alloggio universitario. Il 25% del totale ha avuto (o richiesto) il contributo alloggio Ersu, idonei e idonei non beneficiari”. In pratica, spiega il presidente dell’associazione, “non tutti quelli che hanno un reddito inferiore ai 23.000 euro stanno in una casa dello studente, pertanto non dovrebbero essere beneficiari del sussidio da parte della Regione. Ma stanno in un appartamento affittato, quindi vanno ugualmente aiutati”.

“Siamo stati tra i primi in Sicilia a richiedere un intervento della Regione e siamo soddisfatti che la questione sia arrivata a Palermo”, evidenzia Bertolami, specificando anche che “Non comprendiamo l’euforia da parte di molti gruppi studenteschi in merito a questa delibera, poiché con questa si esclude circa il 45% degli studenti siciliani che studiano in un Ateneo della Sicilia”.

“E’ giusto tutelare le due categorie presenti nella prima delibera (studenti fuori regione e studenti all’interno della regione idonei per il contributo Ersu) ma non possiamo dimenticarci del resto, per questo chiediamo al Governo Regionale di intervenire in sede di prossima finanziaria per tutti quegli studenti siciliani fuori sede che studiano in Sicilia, attraverso lo stanziamento di risorse economiche a loro tutela.”, conclude il presidente di Athena, Fabio Bertolami.

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