di Marco Fallanca

TAORMINA. Qual è lo stato di salute del Taormina Film Fest e degli altri festival cinematografici siciliani? Per rispondere alla domanda si potrebbe certamente partire dall’analisi dei dati emersi dalla recente pubblicazione dei contributi riconosciuti e concessi nel 2022 ai festival, alle rassegne e alle altre attività di promozione cinematografica dal Ministero della Cultura (MiC) e dalla Direzione Generale Cinema e audiovisivo in esito al bando annuale di cui all’art. 27 della legge n. 220 del 2016 e all’art. 6 del D.M. n. 341 del 2017, modificato dal D.M. n. 399 del 2020. Sostegni alla promozione – a fondo perduto e di natura selettiva – pubblicati in relativa graduatoria che tiene conto di appositi parametri e criteri di valutazione e che inquadra le singole realtà festivaliere nell’ambito nazionale. Il dato ministeriale appare eloquente: su 144 festival ammessi, il 68° Taormina Film Fest sprofonda alla 65esima posizione con un punteggio di 73 su un massimo di 100, preceduto persino dal 16° SalinaDocFest (57esima posizione con 78 punti), dal 14° Ortigia Film Festival (54esima posizione con 80 punti) e dai palermitani 17° Sole Luna Doc Film Festival e 12° Sicilia Queer filmfest (rispettivamente alla 50esima e alla 46esima posizione, entrambi con 81 punti). Non ammessi, invece, al contributo eventi che vantano una buona storicità come l’Efebo d’oro (145esima posizione, primo degli esclusi) e il 22° Festival Internazionale Cinema di Frontiera di Marzamemi (153esima posizione). Il contributo, la cui entità è condizionata anche dal budget dell’evento e dai costi ammissibili, vede in testa – tra i festival siciliani – Taormina con € 140.000, seguito poi da Ortigia con € 35.000, Salina con € 30.000, Sole Luna con € 20.000 e Sicilia Queer con € 10.000. Il dato ministeriale appare subito allarmante, con il Taormina Film Fest, relegato a una modestissima 65esima posizione, che esce persino da un’ideale top10 dei beneficiari dei contributi più onerosi: è, infatti, preceduto da Alice nella Città (56esima posizione in graduatoria, con € 140.000), Ischia Global Film Festival (27esima, con € 150.000), Noir in Festival (26esima con € 155.000), Capri Film Festival (23esima, con € 150.000), Giornate degli Autori (ottava, con € 245.000), Magna Graecia Film Festival (sesta, con € 195.000), Mostra Internazionale Nuovo Cinema Pesaro (seconda, € 170.000), Giffoni Film Festival (prima, € 950.000). Senza contare, naturalmente, il podio nazionale che vede sul gradino più alto la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, seguita dalla Festa del Cinema di Roma e dal Torino Film Festival. Una discesa vertiginosa per Taormina, preceduta per punteggio, tra gli altri, dal neonato festival di Otranto, dal BIF&ST, dal Far East Film Festival, da Bobbio e dal Bergamo Film Meeting, dalla Settimana della Critica, dal Marateale e dalle Giornate del Cinema Muto. Un dato reso ancora più eloquente da un confronto con le posizioni precedentemente occupate dallo storico evento cinematografico siciliano, che evidenziano l’evoluzione del trend negativo culminato quest’anno a circa metà graduatoria: dalla sesta nel 2019, passando per la nona e la ventiquattresima, fino ai più recenti, ingloriosi esiti. E nel collocare l’evento in una dimensione regionale in relazione alla sua posizione nel panorama festivaliero nazionale, il MiC prende in considerazione singole voci di valutazione: rilevanza complessiva del progetto (36 punti su 50); impatto e promozione (19 punti su 25); team di progetto, partnership, solidità economica del progetto (18 punti su 25). E ancora, più dettagliatamente: rilevanza e visibilità nazionale ed internazionale dell’iniziativa (15 punti su 20); qualità e rilevanza programmazione culturale e artistica (12 punti su 15); grado di innovazione (9 punti su 15, il minimo n.d.r.); valorizzazione del territorio (11 punti su 15); strategie di promozione dell’evento (8 punti su 10); storicità dell’iniziativa (8 punti su 10); collaborazione coinvolgimento enti pubblici e privati (4 punti su 5); coerenza e congruità delle voci di costo del progetto (6 punti su 10, nuovamente il minimo n.d.r.). Insomma, persino alla voce storicità, uno dei festival cinematografici più antichi d’Italia sembra arrancare e il punteggio maturato è un parametro importante per comprendere dove si colloca realmente l’evento nella crescente congerie dei festival cinematografici nazionali. Sicuramente – e per l’ennesima volta – ben lontano dall’eccellenza e dal novero degli eventi internazionali di prima fascia. Al netto di lodi sperticate, di ulteriori € 200.000 di contributo regionale e della presenza (onerosissima) di Francis Ford Coppola a Taormina.

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