MESSINA. “Dopo più di un anno di discussioni sul dissesto, la nostra condizione era un po’ negletta. Oggi col bilancio è una certezza, i conti della Città metropolitana sono in regola e per il 2017 i numeri sono in equilibrio”. Esordisce così Francesco Calanna, il commissario straordinario della Città metropolitana, presentando il bilancio di previsione del 2017, che chiude a 153 milioni. Che arriva in ritardo (“E’ praticamente un consuntivo”, spiega Calanna), ma porta una ventata di ottimismo rispetto alle catastrofiche previsioni di agosto da parte del predecessore, Filippo Romano, che aveva a più riprese annunciato che la ex Provincia non avrebbe potuto che dichiarare dissesto.

Su cosa si basa il riequilibrio che ha premesso l’approvazione del bilancio? Sulle reali spese che l’ente ha realizzato, con economie rispetto alle previsioni, sull’utilizzo di una legislazione emergenziale (il decreto legislativo 50/2017), su oltre dieci milioni di euro di avanzo di cassa, quindi sopravvenienze attive con una più attenta valutazione di residui attivi e passivi.

Un capitolo importante è dedicato al Masterplan, in capo al quale sono state addossate le manutenzioni di strade e scuole, che altrimenti con le sole risorse economiche della Città metropolitana non sarebbero potute essere realizzate.

“Abbiamo messo in sicurezza anche le passività potenziali, quindi contenziosi, fornitori e creditori sono garantiti”, ha spiegato Dario Paterniti, esperto al bilancio dell’ente. Di che economie si parla? Mezzo milione di risparmi sul personale, 160mila euro di buoni pasto, 730mila euro per i disabili, poi lo spalmare in tre anni i disavanzi del 2016. A Natale è arrivato poi un residuo attivo eliminato dal bilancio a giugno 2017 di oltre due milioni e mezzo di euro.

 

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